(ANSA) - MONTOTTONE, 17 OTT - Il Consiglio regionale delle
Marche lascia cadere l'iniziativa delle Pietre d'inciampo, le
installazioni dell'artista tedesco Gunter Demnig apposte in
tutta Europa davanti alle case di deportati, ebrei, politici e
militari, nei lager nazisti e il figlio di un internato militare
decide di acquistare a spese proprie dallo stesso Demnig una
Stolperstein, un sanpietrino coperto da una lastra di ottone con
incise le date di nascita, deportazione e morte della persona da
ricordare.
"Ho scritto tante volte al presidente del Consiglio regionale
Dino Latini - spiega Rossano Corradetti all'ANSA - ma non ho mai
ricevuto risposta.
Rossano Corradetti viene spesso chiamato nelle scuole a
parlare del padre Mario (1913-1986), caporale dell'Esercito
italiano, "arruolato, non volontario - sottolinea il figlio -,
che per avere detto no alla Wehrmacht e ai repubblichini di Salò
dopo l'8 settembre fu catturato dalla Luftwaffe a Larissa in
Grecia e deportato in vari campi di concentramento nazisti in
Germania, tra cui Sandbostel e Wietzendorf, con il numero di
matricola n.192792 fino al settembre 1945". "Tra i suoi
compagni di prigionia - racconta Rossano - c'erano l'ex
segretario del Pci Alessandro Natta, l'attore Gianrico Tedeschi
e lo scrittore Giovanni Guareschi e quelli che realizzarono con
mezzi di fortuna la 'Radio Caterina' con cui riuscivano a
captare trasmissioni dall'Italia". Negli anni di prigionia,
Mario scrisse un diario, "Storia di un uomo in guerra, chiamato
al servizio di leva nel 1933, internato Militare Italiano dal
1943 al 1945". (ANSA).
Marche senza Pietra inciampo, famiglia fa da sola
Figlio di internato in lager, 'la metterò davanti a casa-museo'