Cronaca

Liliana Resinovich "è morta per soffocamento"

Depositata consulenza, il decesso risalirebbe a 48-60 ore prima del rinvenimento del cadavere

Liliana Resinovich

Redazione Ansa

Liliana Resinovich è deceduta per "morte asfittica tipo spazio confinato (plastic bag suffocation), senza importanti legature o emorragie presenti al collo" e il decesso risalirebbe a 48-60 ore circa prima del rinvenimento del cadavere stesso". Sono le conclusioni dei consulenti del pm incaricati dalla Procura di Trieste di indicare l'epoca della morte e le cause che l'hanno determinata.

Due dati importanti nella definizione del complesso quadro della vicenda. Ma resta inquietante un interrogativo al quale finora nessuno ha saputo dare una risposta: Liliana Resinovich scompare di casa, a Trieste, il 14 dicembre scorso; il suo corpo viene trovato il 5 gennaio nel boschetto dell'ex ospedale psichiatrico del rione San Giovanni, poco distante dalla abitazione che condivideva con il marito, Sebastiano Visintin: dove è stata in quei venti giorni? A casa aveva lasciato i due telefoni cellulari, alle 8.30 nel popoloso e popolare quartiere nessuno la nota; le indagini partono in ritardo e forse questo ha determinato la perdita di elementi come i video di telecamere fisse.

Qualcuno aveva ipotizzato che fosse stata uccisa e il corpo fosse stato conservato in un frigorifero, ma i consulenti sono chiari su questo punto: dopo il confronto con i loro colleghi nominati dalle altre parti, hanno stabilito che "il cadavere non presenta lesioni traumatiche possibili causa o concausa di morte, con assenza per esempio di solchi e/o emorragie al collo, con assenza di lesioni da difesa, con vesti del tutto integre e normoindossate, senza chiara evidenza di azione di terzi".

La vicenda ha dell'incredibile, nonostante gli esami svolti il quadro giudiziario sembra inamovibile, non avanza di un passo. E l'ipotesi del suicidio è l'unica che rimane in piedi, non trovando riscontri ad altre soluzioni. Il corpo di Liliana fu trovato vestito, la testa infilata in due sacchetti di plastica del tipo da cucina, uno dentro l'altro, e il corpo in due grandi sacchi della spazzatura, uno infilato dai piedi, l'altro infilato dalla testa.

A questo punto, la Procura dovrà valutare "se le indagini preliminari possano dirsi completate o se invece siano opportune ulteriori attività onde non lasciare nulla d'intentato per fare piena luce sull'episodio". Nella nota, però, il Procuratore, Antonio De Nicolo, spiega che nel decidere bisognerà considerare i cambiamenti che verranno introdotti dalla imminente entrata in vigore della riforma penale e le carenze nell'organico dei magistrati. Come a dire che sono state esplorate tutte le possibilità, ora diventa inutile impiegare altre risorse alla ricerca di una verità che non esiste.

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