E' morto, con il suicidio assistito, l'uomo di 82 anni che accompagnato da Marco Cappato aveva deciso di morire in una clinica svizzera. A dare la notizia la figlia dell'82enne in un video. L'esponente radicale domani andrà a denunciarsi con l'obiettivo di rimarcare 'l'inerzia del Parlamento' e così sollecitarlo ad agire dopo l'intervento della Consulta nel 2019.
Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, si trovava in Svizzera per dare seguito alla "richiesta di aiuto" ricevuta da un uomo affetto da Parkinsonismo atipico, che aveva chiesto di essere accompagnato nel Paese elvetico per accedere legalmente al suicidio assistito.
L'uomo non dipendeva da trattamenti di sostegno vitale. "Sono di nuovo in Svizzera per fare valere quello che dovrebbe essere un diritto fondamentale", aveva spiegato poche ore prima Cappato, protagonista in questi anni di tante battaglie sul tema della dignità del fine vita. Si tratta di una "nuova disobbedienza civile", chiarisce, "dal momento che la persona accompagnata non è 'tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale', quindi, come la 69enne veneta Elena Altamira", malata terminale di cancro morta in Svizzera la scorsa estate con suicidio assistito, "non rientra nei casi previsti dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato-Dj Fabo per l'accesso al suicidio assistito in Italia".
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