A mezzanotte, racconta Lisa dalla sua casa nel bel mezzo del disastro, "ha iniziato a piovere fortissimo, ma noi siamo abituati a poche ore di pioggia dove si tappano dei tombini a causa delle foglie cadute dell'autunno. Insomma eravamo tutti tranquilli.
Dopo il boato, dunque le frane, "piene di terriccio e massi che calavano giù, in un turbine di detriti che provenivano dalla parte alta di Casamicciola Terme, il Rarone, fino ad arrivare da noi in Piazza Bagni e poi giungere al mare, nella parte bassa di questo comune tanto sfortunato".
Ora la speranza è che "arrivino il più possibile gli aiuti per trovare i dispersi e togliere questo fango. Abbiamo bisogno di questo adesso, non dopo. Dove sono io siamo stati colpiti dall'alluvione del 2009 e varie frane nel corso degli anni. Sono state realizzate mura di cemento per dare sicurezza alla zona dove si formano più gorghi ma nemmeno questo ha fermato la natura e ora - si lascia andare Lisa - siamo tutti stanchi, spaventati e pieni di fango. Stiamo tra i detriti davanti alle nostre abitazioni, con cancelli abbattuti, alberi e massi che chiudono le vie di uscita, tra vigili del fuoco che cercano i dispersi nella zona alta del comune e i carabinieri e altri che provano a risolvere ogni situazione".
La realtà è che "nessuno può nulla contro queste forze: abbiamo cambiato il pianeta causando un cambiamento climatico perché piogge di questa intensità non dovrebbero proprio abbattersi sull'isola d'Ischia. Ora speriamo solo che il numero dei dispersi e morti sia contenuto, perché dal 2009 stiamo subendo troppe perdite e troppi disastri: nessuno può fermare ormai la natura, possiamo solo pregare per tutti".
Frana Casamicciola, "La pioggia, i boati, la frana. Ora sono bloccata in casa"
Parla Lisa, 'io al terzo piano ospito gli inquilini più sfortunati'