Cronaca

Il sacco nero e il sangue, l'orrore del ragazzino trap

Ai vicini, 'dentro c'è del pesce'. Sui social 'canne' e griffe

La polizia di fronte all'abitazione dell'omicida

Redazione Ansa

"Nel sacco? C'è solo del pesce". Una risposta evasiva data ad alcuni vicini di casa dalla quale però si percepiva nervosismo. Un tentativo di allontanarsi, senza destare ulteriori sospetti, dal palazzo, da quell'appartamento in via Dusmet dove pochi minuti prima aveva massacrato Michelle.
    Almeno stando alla Procura che gli contesta l'omicidio.
    Parole dette in fretta, una "giustificazione" che non poteva reggere all'evidenza: un sacco dell'immondizia nero da cui continuava a sgocciolare sangue e si intravedevano dei vestiti.
    Non poteva essere solo del pesce. Ad incastrare il 17enne di origini srilankesi, infatti, è stata una coppia di condomini che lo ha incrociato sulle scale allertando, poi, le forze dell'ordine.
    La coppia vive al primo piano della palazzina mentre al secondo vive il 17enne con la madre. "Il mio ragazzo ha visto il sacco nero - racconta la giovane di origini brasiliane ma in Italia per motivi di studio -. Lui ha chiesto cosa era, se voleva una mano a trasportarlo perché sembrava pesante e il ragazzo ha detto che c'era del pesce, ma il mio fidanzato si è subito allarmato e ha chiamato la polizia". Il vicino aggiunge dei dettagli. "Quando siamo rincasati e c'era un carrello del supermercato fuori dal portone vuoto, ho pensato 'va bene, qualcuno deve uscire con qualcosa'. Sono rimasto in casa fino alle 15.16, dopodiché sono uscito di nuovo e ho visto il ragazzo con il sacco e le scale erano piene di sangue. Ho parlato con lui perché non riuscivo a passare e mi ha detto di scavalcare il sacco che bloccava l'uscita. Gli ho anche chiesto se avesse bisogno di un aiuto a trasportarlo e cosa ci fosse dentro, mi ha risposto "del pesce".
    Il minorenne, secondo quanto raccontano gli abitanti della zona, si era trasferito da poco in quell'appartamento. I suoi profili social sono pieni di richiami alle droghe, agli abiti firmati con pose da duro che scimmiottano i trapper e le gang.
    In molti video il ragazzino esibisce assieme agli amici mazzi di banconote, Rolex, alcolici, 'canne' scegliendo come sottofondo sempre brani che inneggiano alla violenza. Ma c'è spazio anche per canzoni più soft ma i suoi atteggiamenti sono sempre da duro. Ma mercoledì pomeriggio il ragazzino che giocava a fare il duro sui social si è trasformato in altro. "Ho sentito una discussione - dice un'altra vicina- ho udito delle urla poi l'ho incontrato col sacco nero davanti al portone del palazzo. Io dovevo passare con il passeggino ma non riuscivo, così lui si è proposto per aiutarmi. Io gli ho detto di no, ma lui era molto ansioso". Dentro il sacco c'era il cadavere di Michelle.
   

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