Cronaca

Biffoni (Anci): 'Sui migranti vanno ascoltati tutti i sindaci'

'Il problema non è solo del Pd, basta pensare alle parole di Zaia'

Il sindaco di Prato Matteo Biffoni

Redazione Ansa

"È un po' irrituale rispondere a 'fonti del Viminale' che non mettono il proprio nome e cognome davanti a certe dichiarazioni, ma è doveroso puntualizzare la verità dei fatti". Così Matteo Biffoni, responsabile immigrazione per Anci, rimanda al mittente l'accusa di posizioni ideologiche e di non voler fare accoglienza. "Queste fonti dovrebbero parlare con i sindaci, non con i sindaci Pd, ma tutti e in tutta Italia visto che anche dove le Regioni hanno firmato l'accordo con il ministero dell' Interno, come Veneto e Lombardia, i sindaci denunciano una situazione fuori controllo", le parole" di Zaia "sono inequivocabili".

"Così come il passo indietro del ministero dell'Interno in Emilia Romagna dove, alla fine, non ha potuto che dare ragione ai sindaci", osserva Biffoni.
Sui minori non accompagnati il Viminale mette sotto accusa la normativa vigente, ma per Biffoni "se una legge non va bene, il Parlamento la cambi, ma fin quando c'è si rispetta. E io non mi sono mai fatto problemi a criticare la gestione del fenomeno migratorio con ogni Governo, di sinistra, di destra o tecnico quando le cose non funzionano. Ma qui si va ben oltre: qui il Governo Meloni che aveva promesso stop sbarchi, adesso ha creato il caso, e il ministero dell'Interno non risponde, non dà informazioni adeguate né ai sindaci né ai prefetti, nessuno sa i criteri di ripartizione né cosa accadrà nei prossimi mesi".
"Su Prato - afferma poi Biffoni - non intendiamo prendere lezioni da nessuno. La città di Prato sull'accoglienza e la gestione dell'immigrazione dà lezione all'Italia intera, compreso al Viminale. Siamo una città dove i servizi immigrazione da anni gestiscono il fenomeno in ogni suo aspetto, con giunte di sinistra e con quella di destra, perché altrimenti il Viminale non ha idea di cosa sia questa città".
"E' falso - prosegue - che non abbiamo voluto Cas minori, perché è competenza del ministero e c'è una procedura aperta proprio in questo momento per l'individuazione di un Cas minori gestito dalla prefettura. Il punto è che dopo il decreto Cutro le collaborazioni e i passaggi da Cas a Sai è diventato più complicato, dividendo in due il sistema di accoglienza e perdendo il valore dell'integrazione tra le strutture gestite dallo Stato e quelle gestite dai Comuni - spiega Biffoni -.
Ed è vero che ci siamo sempre opposti ai centri di grandi dimensioni e continueremo a farlo, perché riteniamo l'accoglienza diffusa l'unica strada percorribile sia per rispetto per chi arriva sia per il rispetto anche dei territori che accolgono. Solo nelle piccole strutture la collaborazione tra Governo nazionale, enti locali, terzo settore e beneficiari diventa efficace ed efficiente".

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