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Tricarico: 'Su Ustica da Amato solo fandonie'

Il generale: 'Ai magistrati non le ha raccontate. Perché parla ora?'

Redazione Ansa

"Fandonie che non hanno retto nel dibattimento penale. Perché non le ha raccontate al pm? Perché le dice solo ora ai giornali? E' inquietante".

Il generale Leonardo Tricarico insorge dopo le rivelazioni di Giuliano Amato a Repubblica che rilanciano la tesi che il Dc9 dell'Itavia precipitato nel mare di Ustica il 27 giugno 1980 sia stato colpito dal missile lanciato da un caccia francese. Tricarico - già capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, consigliere militare di presidenti del Consiglio ed esponente dell'Associazione per la verità sul disastro aereo di Ustica (Avdau) - in quei giorni era un tenente colonnello in servizio allo Stato Maggiore dell'Aeronautica e si occupava proprio di difesa aerea. Da allora ha seguito molto da vicino il caso. Nel processo penale giunto in Cassazione, ricorda il generale con l'ANSA, "è emersa incontrovertibile, perché ampiamente provata, la verità che quel velivolo è stato vittima di un attentato terroristico con una bomba a bordo. La pista francese - sottolinea - è stata smontata in giudizio dove è stata definita degna più della trama di un giallo che di un pronunciamento giudiziario".

Oggi a sostenerla è Amato, dopo un'uscita analoga da parte di Francesco Cossiga nel 2008. "Sono andato - fa sapere Tricarico - a scorrere la sua audizione del 2001 davanti al pm Rosselli che indagava su Ustica e non ho trovato traccia di buona parte delle cose che ha detto a Repubblica. Non capisco come sotto giuramento non abbia avvertito la necessità di rendere al pm le verità di cui oggi è fermamente convinto". Altra perplessità, aggiunge, "deriva dal fatto che nella stessa deposizione. Amato costelli di 'non ricordo' una parte non trascurabile delle sue risposte. Strano che oggi, a distanza di 22 anni, ricordi tutti quei particolari consegnati al quotidiano".

Secondo il generale l'intervista è "preoccupante per la democrazia del Paese". "Auspicherei - osserva - che qualcuno possa capire cosa c'è dietro e perché proprio oggi. Risponde forse ad una strategia per mettere in difficoltà la premier Giorgia Meloni con il presidente francese Emmanuel Macron? O è in relazione agli indennizzi disposti per i ministeri condannati? Bisognerebbe comprenderlo". Altra cosa che disturba l'ex ufficiale è l'accusa di Amato ai militari che, "chiusi in un silenzio blindato", avrebbero ostacolato le indagini e tagliato fuori i vertici politici dalle informazioni su quanto realmente accaduto. "

È vergognoso - afferma - quello che dice di una forza armata che è sempre stata fedele e non ha mai tradito. Priore ha indagato 85 appartenenti all'Aeronautica. Sono stati tutti assolti. Si tratta di accuse infamanti da parte di una persona che ha ricoperto incarichi così importanti". L'Associazione per la verità sul disastro aereo di Ustica ha presentato un esposto alla procura di Roma, con allegati documenti che corroborerebbero l'ipotesi della bomba a bordo, indicando anche possibili piste da seguire. "Il procuratore Lo Voi - rileva Tricarico - ha assegnato il fascicolo al sostituto Amelio. Speriamo che si proceda perché esiste ancora la possibilità che si venga a capo di quello che è successo".

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