Cronaca

Acca Larentia, Rocca 'ricordare chi è morto per odio ideologico'

Depone corona dove furono uccisi militanti Fronte della gioventù

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 07 GEN - "Fu un giorno terribile per Roma, quel 7 gennaio 1978. È doveroso essere qui oggi, in via Acca Larentia, nel quartiere Tuscolano della Capitale, per ricordare i giovanissimi Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, morti per l'odio ideologico che ha avvelenato gli Anni di Piombo. A 46 anni di distanza è nostro dovere ricordare.
    Commemoriamo perciò questi ragazzi uccisi in nome delle loro idee e del credo politico, affinché ciò non avvenga mai più".
    Così, sui social, il governatore Francesco Rocca, che stamani ha deposto una corona di alloro in via Acca Larentia dove furono uccisi i militanti del Fronte della gioventù.
    "E' importante non dimenticare, non solo per la memoria di Franco, Francesco e Stefano ma anche per la memoria di Alberto Giaquinto che morì l'anno dopo. Acca Larentia - ha spiegato Rocca dopo la cerimonia di commemorazione - è forse il momento più drammatico della storia degli anni di piombo, di una stagione di odio e della caccia all'uomo. È importante ricordare perché non si ripetano mai più, perché ci si sappia confrontare sempre sulla base delle idee e mai della violenza. Oggi si tende a rimuovere questo periodo e invece è importante ricordare".
    "Ad Acca Larentia - ha aggiunto - i terroristi vennero per provare le armi sui giovani di destra in vista di attentati che venivano considerati più gravi. Il volantino di rivendicazione che fu fatto segnava un linguaggio carico di odio. Oggi non credo che Roma abbia ancora queste divisioni. Non sono morti di serie B. La stagione dell'odio ha visto morire giovani di tutte le parti politiche, vanno tutti rispettati e quei sacrifici non devono essere vani, sia di destra che di sinistra".
    "È importante ricordare proprio per prevenire. Sono segnali che vanno dati alla nostra comunità - ha concluso - perché si ricordi e io mi auguro che ci siano occasioni di riflessione anche all'interno delle scuole". (ANSA).
   

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