(ANSA) - MILANO, 09 GEN - "Chiediamo giustizia, l'ergastolo
per l'essere inumano che ci ha privato di una sorella, una
figlia, un'amica, un nipote ed una grande donna. Le famiglie che
vivono l'ergastolo del dolore hanno diritto a giustizia e pena
esemplare".
Chiara Tramontano, proprio in vista del processo, chiede di
condividere sui social il suo appello "per gridare giustizia per
mia sorella e mio nipote, barbaramente uccisi". La giovane
scrive ancora: "Vogliamo sapere di vivere in un Paese giusto.
Nulla ci restituirà Giulia, ma la giustizia può alleviare il
senso perenne di frustrazione e sconfitta che proviamo dinnanzi
alla lapide di mia sorella".
Chiede "giustizia per il nipote (Thiago, ndr) che non
culleremo mai, per la nostra vita distrutta, per i silenzi che
accompagneranno ogni Natale, ogni compleanno di Giulia, ogni
giorno di festa in cui non saremo più in 5 a tavola". I genitori
"sono ergastolani del dolore di fronte alla foto della figlia
impressa su un pezzo di marmo".
Intanto, davanti alla Corte la difesa dell'ex barman 30enne
potrebbe puntare su una richiesta di perizia psichiatrica. Una
delle possibilità per la difesa del giovane teoricamente è anche
quella di far acquisire tutti gli atti, rinunciando a sentire i
testi in aula, in una sorta di abbreviato di fatto.
Impagnatiello è finito a processo dopo la richiesta di rito
immediato avanzata dall'aggiunto Letizia Mannella e dal pm
Alessia Menegazzo nelle indagini dei carabinieri del Nucleo
investigativo. E' accusato di omicidio volontario aggravato da
premeditazione (avrebbe fatto anche ingerire alla fidanzata
veleno per topi per mesi), crudeltà, futili motivi e rapporto di
convivenza. E' anche imputato per interruzione di gravidanza non
consensuale e per occultamento del cadavere. (ANSA).
La sorella di Giulia Tramontano, 'ergastolo per Impagnatiello'
L'appello per "una pena esemplare" ad una settimana dal processo