(ANSA) - ARZACHENA, 10 GEN - Rose rosse sul feretro e la
chiesa Tempio Nuovo di Arzachena gremita di persone per l'ultimo
saluto a Giovanni Fresi, l'orafo di 58 anni ucciso a bastonate
dal figlio Michele, 27enne, nella notte del 28 gennaio dopo una
serata di follia a base di Lsd tra un locale e l'altro del
centro cittadino. I funerali sono stati celebrati dal parroco
don Mauro Moretti e dai sacerdoti della zona.
Un paese che ancora stenta a credere a quanto successo a
Giovanni Fresi, un uomo che si è sempre occupato della famiglia
e da sempre vicino al figlio Michele, che aveva problemi di
dipendenza dalle droghe. "Giovanni ha fatto come Gesù, per tutto
il percorso della sua vita ha tenuto stretta la mano di suo
figlio fino all'ultimo - così don Mauro Moretti durante l'omelia
- Non ha mai fatto mancare l'amore e la cura per suo figlio. Era
una persona affettuosa e gentile, verso di lui dovremmo provare
ammirazione per il coraggio che ha mostrato senza nascondersi, e
dovremmo provare gratitudine per l'esempio di padre che era. Una
responsabilità pagata anche a caro prezzo come tutto ciò che
vale, come l'amore". Il parroco ha poi rivolto una preghiera
anche a Michele Fresi, attualmente recluso nel carcere di
Bancali a Sassari accusato di omicidio, resistenza a pubblico
ufficiale e lesioni.
Toccante il ricordo della compagna Anna Maria: "Caro Giovanni
spero di riuscire a leggere questa lettera. Ti volevo
ringraziare per avermi scelto come tua compagna. Il 3 gennaio
avremo festeggiato dieci anni insieme. Eravamo felici nonostante
i problemi che abbiamo dovuto affrontare. Ero la tua
principessa, tutelata ed amata. Il progetto della casa era il
coronamento del nostro sogno per dopo la pensione. Spero che tu
mi starai a fianco".
Sul fronte delle indagini, domani nell'abitazione di Michele
Fresi in via Ruzittu verranno effettuati i sopralluoghi disposti
dalla Procura di Tempio. (ANSA).
Rose rosse e chiesa piena per addio all'orafo ucciso dal figlio
Arzachena, il ricordo della compagna, 'ero la tua principessa'