(ANSA) - ROMA, 12 GEN - "Arrivato a bordo di Open Arms mi
sono reso conto di quanto la situazione fosse seria. La gente
stava con delle tende sul ponte della nave.
L'attore ha avuto parole di ammirazione per il ruolo svolto
dal nostro paese: "L'Italia ha dovuto sostenere un peso notevole
ed io vi ammiro molto per il lavoro che avete svolto per aiutare
le persone che erano alla deriva. Questa è una responsabilità
che spetta a tutto il mondo. Mi riferisco a un fenomeno
mondiale, non a una problematica italiana: l'Unione europea,
l'Onu, devono essere coinvolte, dobbiamo creare le risorse e le
strutture per affrontare le migrazioni, soprattutto gli
italiani".
Alla domanda di cosa pensa dei politici in Italia che lo
definirono un privilegiato in cerca di visibilità, ed in
particolare a Matteo Salvini per il quale poteva portare i
migranti sul suo areo privato, Richard Gere ha replicato: "Sì,
io sono un privilegiato, ma non ho un areo privato. Mi spiace,
vivo in una cittadina. Sono molto fiero e orgoglioso di essere
in grado di poter aiutare le persone, questa è l'unica ragione
per vivere. Non mi aspetto che tutta la popolazione del pianeta
agisca come Gesù". (ANSA).
Open Arms: Gere, 'a bordo ho visto persone all'addiaccio'
'Ammiro l'Italia che porta il peso di un problema mondiale'