(ANSA) - MILANO, 18 GEN - "Sto chiedendo unicamente a tante
persone scusa ma non sarà mai abbastanza". Alessandro
Impagnatiello lo ha detto nelle dichiarazioni in aula dove è
imputato per l'omicidio della fidanzata incinta Giulia
Tramontano.
"Sono stato preso da qualcosa che risulterà sempre
inspiegabile e da disumanità - ha aggiunto - Ero sconvolto e
perso. Quel giorno ho distrutto il bambino che ero pronto ad
accogliere. Quel giorno anche io me ne sono andato, sono qui a
parlare ma non vivo più. Non chiedo che queste scuse vengano
accettate, perché sto sentendo ogni giorno cosa vuol dire
perdere un figlio e molto di più, non posso chiedere perdono".
Chiara Tramontano, sorella di Giulia, è uscita dall'aula
quando Impagnatiello ha iniziato a parlare. Poco dopo è uscito
anche il padre. Ad ascoltare le sue parole sono rimasti la mamma
Loredana e il fratello Mario, in piedi e vicini. (ANSA).
Impagnatiello, chiedo scusa della mia disumanità
'Da quel giorno non vivo più'. Sorella di Giulia lascia l'aula