(ANSA) - COMO, 23 GEN - Un selfie davanti a un tavolo pieno
di bottiglie, pubblicato su Facebook. Così Luca De Bonis, 33
anni, di Appiano Gentile, fermato ieri sera per l'omicidio di
Manuel Millefanti, aveva annunciato sui social l'inizio della
serata a casa dell'amico poi terminata in tragedia.
De Bonis, una lunga serie di precedenti per droga, dopo un
pomeriggio passato in caserma ha deciso di fare parziali
ammissioni e il magistrato di turno ha deciso il fermo per
omicidio. Un delitto d'impeto tra i fumi dell'alcol,
probabilmente nato per futili motivi. Al 33enne i carabinieri
sono arrivati perché Millefanti, telefonando alla madre nel
tentativo disperato di chiedere aiuto, era riuscito a fare un
nome, Luca.
De Bonis è stato trovato mentre camminava in paese ed è stato
portato in caserma: le prove che fosse stato a casa della
vittima quella sera erano lampanti. C'era la testimonianza
dell'amico che li aveva accompagnati in macchina (a Millefanti
avevano ritirato la patente) e c'era la foto su Facebook. Da
quanto è emerso finora, a uccidere il 43enne di Oltrona di San
Mamette è stata una sola coltellata, dall'alto verso il basso.
Ulteriori particolari arriveranno dall'autopsia disposta dalla
Procura. (ANSA).
Omicidio nel Comasco, un selfie con la vittima prima del delitto
Lo ha pubblicato su Fb il 33enne poi fermato dai carabinieri