Cronaca

Ad aprile in aula torna in aula il caso della calunnia Knox

Fissata udienza dopo che Cassazione ha annullato la condanna

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 05 FEB - Tornerà in aula il 10 aprile a Firenze il caso di Amanda Knox. Secondo quanto appreso dall'ANSA è stata infatti fissata la data del processo nel quale i giudici dovranno nuovamente pronunciarsi sulla condanna a tre anni di reclusione (comunque già scontati) per la calunnia contestata all'americana nei confronti di Patrick Lumumba per quanto da lei dichiarato nelle prime fasi delle indagini sull'omicidio di Meredith Kercher. Delitto compiuto a Perugia la sera del primo novembre del 2007 e per il quale Knox è stata definitivamente assolta.
    Il nuovo processo legato alla calunnia sarà celebrato dopo che la quinta sezione penale della Cassazione, accogliendo un'istanza dei difensori dell'americana, gli avvocati Luca Luparia Donati e Carlo Dalla Vedova, ha revocato e annullato le sentenze con le quali Knox è stata condannata per avere coinvolto Lumumba, poi riconosciuto estraneo e quindi prosciolto. Una decisione resa possibile dal nuovo articolo, il 628 bis, del codice di procedura penale che prevede la possibilità di chiedere che vengano eliminati "gli effetti pregiudizievoli" derivanti da una violazione che sia stata accertata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, quella del diritto di difesa nel caso di Knox. La Corte ha quindi disposto il "rinvio per un nuovo esame sul punto" a Firenze.
    Non è ancora chiaro se Knox sarà in aula. "Non ho paura di tornare in Italia per difendermi, ero impreparata a 20 anni ma dopo tutti questi anni sono pronta. E voglio che i miei figli vedano cosa significhi battersi per la verità" ha comunque recentemente scritto su X. Di certo Knox non potrà subire una condanna più pesante dei tre anni che le sono stati inflitti per la calunnia (alla quale si proclama estranea) e già scontati con i quasi quattro passati in cella tra il 6 novembre del 2007 e il 4 ottobre del 2011 quando venne assolta nel processo d'appello celebrato a Perugia e quindi scarcerata. (ANSA).
   

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