Scontri a Roma tra manifestanti e le forze dell'ordine al corteo per Ilaria Salis. Un centinaio, tra studenti e anarchici, dopo aver tentato di raggiungere con un
corteo spontaneo l'Ambasciata di Ungheria a Roma, sono stati bloccati dalla polizia. Dopo momenti di tensione fumogeni e cori contro le forze dell'ordine si sono verificati gli scontri.
"Dall'Ungheria alla Palestina free them all": questo era lo striscione tenuto tra le mani al presidio L'intenzione dei manifestanti sarebbe di arrivare all'ambasciata di Ungheria. Al presidio collettivi degli studenti e gli anarchici. "Siamo tutti antifascisti. Tutti fuori dalle galere. Palestina libera", continuavano a gridare procedendo nel corteo
Presidio 'Senza catene' a Milano
Un centinaio di persone ha partecipato oggi al presidio "Senza catene" per Ilaria Salis convocato in piazza dei Mercanti a Milano dai Sentinelli.
All'iniziativa hanno aderito diverse associazioni, da Amnesty International all'Anpi, da Agedo fino al gruppo 'Mai più lager - No ai Cpr', all'associazione Antigone e all'associazione Enzo Tortora.
Tra i partecipanti qualche bandiera di Sinistra Italiana e dei Verdi (presente il consigliere comunale Carlo Monguzzi). Al presidio hanno aderito anche Volt, il gruppo Patto Civico della Regione Lombardia (rappresentato dai consiglieri regionali Luca Paladini, fondatore dei Sentinelli, e Michela Palestra), Rifondazione Comunista e il Pd. Per i dem in piazza Mercanti era presente il capogruppo in Regione Lombardia Pierfrancesco Majorino e i consiglieri comunali milanesi Filippo Barberis, Alessandro Giungi e Simonetta d'Amico.
"Siamo di fronte a una stortura del diritto, con scene raccapriccianti. E non possiamo tollerare che sia l'Europa il luogo dove succedono cose di questo tipo" ha commentato Majorino, sottolineando che "su questo credo che dobbiamo essere tutti mobilitati. Le idee della Salis non sono l'oggetto di iniziative come questa. L'oggetto è che non possiamo tollerare le catene".
Secondo Majorino "il problema qua non è essere di destra o di sinistra - ha aggiunto -. Non si capisce perché il governo sia così titubante".
Un presidio, quello milanese, che arriva in concomitanza con il 'Giorno dell'onore', il corteo neonazista che va in scena ogni anno a Budapest e durante il quale, nel 2023, è stata arrestata Salis: "Le ragioni che portano Ilaria in carcere e i nazisti in piazza sono ragioni politiche" ha concluso Vincenzo Greco, della Cgil- Camera del lavoro di Milano.
"Unione europea e governo italiano, guidati da forze reazionarie, non hanno fatto abbastanza per tutelare Ilaria Salis detenuta in condizioni vergognose nelle carceri di Budapest". Lo dice Antonio Rampolla dell'assemblea "No guerra" che, insieme all'associazione Antigone, ha organizzato oggi pomeriggio un presidio ai Quattro Canti di Palermo per Ilaria Salis e Filippo Mosca, detenuti nelle carceri, rispettivamente, di Ungheria e Romania.
"Mi auguro che gli italiani sappiano dimostrare coscienza democratica e partecipino alle mobilitazioni per i diritti" aggiunge Rampolla. "Insieme all'avvocato Giorgio Bisagna di Antigone stiamo valutando le strade perché si possa far valere i principi costituzionali anche con un ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo" afferma Virginia Dessy, una delle rappresentanti dell'assemblea "No guerra". Ilaria Salis, 39 anni, maestra d'elementare a Monza, avrebbe partecipato a Budapest, insieme ad altri, ad un'aggressione ai danni di due neonazisti. Mosca, 29 anni, originario di Caltanissetta, sta scontando una condanna a 8 anni e 3 mesi di reclusione per traffico internazionale di droga. L'arresto risale allo scorso maggio.
"C'è stato un ritardo colpevole da parte del governo italiano - spiega Dessy - la Farnesina era stata subito informata dell'arresto di Ilaria Salis, avvenuto un anno fa, l'11 febbraio, eppure la nostra connazionale è stata lasciata in condizioni disumane per mesi"
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