Cronaca

Droga e cellulari ai detenuti nel carcere di Catanzaro, 26 arresti

In arresto anche l'ex direttrice del carcere, accusata tra l'altro di aver favorito l'evasione di un detenuto, e il comandante della polizia penitenziaria

Redazione Ansa

Droga e cellulari per i detenuti del carcere di Catanzaro. I carabinieri e la polizia penitenziaria hanno eseguito 38 misure cautelari nei confronti di altrettante persone, 26 delle quali sono state arrestate. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip distrettuale su richiesta della Dda di Catanzaro. 

Nell'operazione sono coinvolti agenti della polizia penitenziaria in servizio nel carcere del capoluogo, sette dei quali sono stati sospesi. Agli indagati viene contestata, tra l'altro, l'associazione per delinquere finalizzata alla corruzione ed al traffico di droga.

Tra gli arrstati c'é l'ex direttrice del carcere di Catanzaro, Angela Paravati, 59 anni, Insieme all'ex direttrice sono stati arrestati Simona Poli, di 46 anni, e Franco Cerminara, di 57, rispettivamente, comandante ed assistente capo della polizia penitenziaria. L'ex direttrice é accusata, tra l'altro, di avere favorito, nel marzo del 2022, in concorso con Simona Poli e Cerminara, l'evasione di un detenuto. Per Angela Paravati è stata disposta la custodia cautelare in carcere.

All'ex direttrice Paravati, in particolare, vengono contestati i reati di concorso esterno in associazione per delinquere, falso, evasione, falsità ideologica e corruzione. In particolare, secondo l'accusa, Tra l'altro, Angela Paravati, su richiesta della comandante della polizia penitenziaria Simona Poli, avrebbe autorizzato l'assistente capo Cerminara ad accompagnare un detenuto, Vincenzo Trimarchi, ammesso al lavoro esterno, a visionare un appartamento di suo interesse senza alcuna autorizzazione da parte del giudice di sorveglianza. Trimarchi, comunque, dopo avere visionato l'appartamento in questione, rientrò nel carcere ed é tuttora detenuto.

Paravati e Poli, inoltre, avrebbero omesso di segnalare sul portale del Dap una protesta messa in atto da alcuni detenuti e, in un'altra occasione, avrebbero tardato ad inserire nello stesso portale il rifiuto da parte di alcuni detenuti di rientrare nelle loro celle. L'accusa di corruzione a Paravati è contestata in concorso con Emanuela Elia, di 48 anni, assistente capo del corpo di polizia penitenziaria in servizio nel Nucleo investigativo regionale della Calabria, che nell'inchiesta é solo indagata. Angela Paravati, sempre secondo l'accusa, avrebbe agevolato il trasferimento di Emanuela Elia al Tribunale di sorveglianza di Catanzaro in cambio di un soggiorno per sé e la sua famiglia in un albergo di Pizzo. Complessivamente, le persone indagate nell'inchiesta sono 76.
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it