Cronaca

Piantedosi: 'Massima fiducia del governo nelle forze di polizia'

Il ministro: 'Gli scontri sono casi isolati, la strategia non cambierà'. Piena condivisione con il richiamo di Mattarella

Il ministro dell'Interno Piantedosi

Redazione Ansa

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi dovrebbe tenere un'informativa in Consiglio dei ministri (previsto nel pomeriggio) su quanto accaduto in alcune manifestazioni nei giorni scorsi, dopo le polemiche sulla gestione dell'ordine pubblico.

Durante la riunione di oggi al Viminale con i vertici delle organizzazioni sindacali confederali, a quanto si apprende da fonti del ministero, il ministro Matteo Piantedosi, ha espresso la "massima fiducia di tutto il governo nei confronti delle forze di polizia". Gli uomini e le donne in divisa, ha aggiunto, sono "servitori dello Stato e lavoratori che svolgono un ruolo fondamentale a presidio della sicurezza e della legalità".  

"Siamo di fronte solo a casi isolati in corso di valutazione e non è mai intervenuto alcun cambio di strategia in senso più restrittivo della gestione dell'ordine pubblico", ha detto il ministro Matteo Piantedosi durante la riunione di oggi con i vertici dei sindacati confederali. Peraltro, ha ricordato, "negli scorsi anni sono avvenuti accadimenti analoghi con incidenti ancor più gravi".

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, durante l'incontro con i sindacati ha ribadito di "condividere pienamente le parole del presidente Mattarella". Anche il titolare del Viminale è convinto che "l'autorevolezza delle forze di Polizia non si nutre dell'uso della forza ma affonda nel sacrificio di centinaia di caduti nella lotta al terrorismo e alla criminalità, nella leale difesa delle istituzioni democratiche anche negli anni più bui della Repubblica, nella capacità di accompagnare con equilibrio e professionalità lo sviluppo della società italiana". E "condivido - ha aggiunto - anche l'altro richiamo precedente del presidente contro la "intollerabile serie di manifestazioni di violenza: insulti, volgarità di linguaggio, interventi privi di contenuto ma colmi di aggressività verbale, perfino effigi bruciate o vilipese".

Scontri Pisa, la catena di comando è la priorità dell'inchiesta dei pm

Gli accertamenti fatti sugli scontri di Pisa si sono concentrati sulla condotta della catena di comando in servizio venerdì scorso, in base all'analisi dei video già esaminati dai carabinieri. Secondo quanto appreso, infatti, al centro delle valutazioni dell'autorità giudiziaria c'è soprattutto questo aspetto, ossia di chi ha preso le decisioni e in particolare per capire chi abbia dato l'ordine di caricare con veemenza. Pur mantenendo il massimo riserbo sulla vicenda, da ambienti giudiziari trapela la volontà di procedere speditamente anche per ripristinare quanto prima un clima di serenità in città dopo le polemiche.

Negli ultimi giorni, viene evidenziato, ci sono state ripetute manifestazioni di solidarietà nei confronti degli studenti, che hanno portato in piazza migliaia di cittadini che hanno criticato aspramente l'operato delle forze dell'ordine. Inoltre, secondo quanto si apprende, potrebbe essere convocato a breve un vertice tra gli inquirenti per valutare a chi assegnare le indagini. Da più parti si suggerisce che potrebbe essere la stessa polizia ad andare a fondo per chiarire se vi siano stati errori tecnici e operativi, o addirittura abusi nella gestione dell'ordine pubblico. Del resto sono stati proprio i sindacati Cgil, Cisl e Uil ieri a riferire che nell'incontro avuto sabato scorso in prefettura con prefetto, questore e sindaco, oltre ai comandanti di carabinieri e guardia di finanza, è stato lo stesso questore ad ammettere "un problema di gestione della piazza, dal punto di vista organizzativo e operativo, a suo avviso causato dal fatto che non erano chiari gli obiettivi del corteo".

Due le informative ai pm, si valutano i reati

La relazione della Digos, con tutte le indicazioni relative a chi era in servizio e alle disposizioni sulla gestione dell'ordine pubblico, e le conclusioni dei carabinieri, che hanno acquisito e analizzato tutti i video circolati sui social o ripresi dalle telecamere di videosorveglianza urbana: sono due le informativa arrivate in procura a Pisa relative alle cariche della polizia al corteo studentesco pro Palestina di venerdì scorso. Ora sarà il procuratore facente funzioni, Giovanni Porpora a decidere quali reati ravvisare e a chi assegnare il definitivamente il fascicolo d'indagine.

Il cardinale Parolin: "Serve ragionevolezza da parte di tutti"

"Credo che tutti siamo chiamati ad essere ragionevoli" e "quindi se ci sono, lo dico in generale, delle proteste, si può manifestare nei modi giusti. Bisogna sempre trovare la maniera giusta anche per esprimere le proprie necessità, le proprie esigenze" e "allo stesso tempo essere disponibili ad accoglierli". Lo ha detto il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, a margine di un evento all'Idi, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sui fatti di Pisa.

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