Il Veneto, e Vicenza in particolare, tirano un sospiro di sollievo per un'alluvione che ricordava per quantità d'acqua il disastro del 2010, e anche la tempesta Vaia del 2018, ma che non ha causato gli stessi danni per gli investimenti nella protezione del territorio. Le ondate di piena del Bacchiglione e dell'affluente Retrone hanno causato sì alcuni allagamenti, ma con danni tutto sommato sopportabili. Tragedia invece in Alto Adige, dove una valanga si è staccata a Racines di Dentro, travolgendo tre persone. Il bilancio è di un morto e due feriti gravi. Sulla zona ultimamente sono caduti fino a 60 centimetri di neve fresca. Altra valanga ad Arabba (Belluno), dove due sciatori sono usciti incolumi in autonomia dalla neve.
Per il Veneto, dove l'allerta rossa per rischio idraulico persisterà anche nelle prossime ore, il presidente Luca Zaia ha fatto partire la richiesta di stato di emergenza, nella prospettiva di un aiuto dallo Stato per il ristoro dei danni, ma allo stesso tempo canta vittoria: "Siamo davanti a un evento meteorologico che va catalogato come grande evento alluvionale - ha detto - ma Vicenza è stata salvata dai bacini di laminazione. Se non c'erano le opere stavamo davanti a un altro disastro". Intorno al capoluogo berico sono stati aperti due dei tre bacini di laminazione lungo l'asta del Bacchiglione, quello più vasto di Caldogno e quello sul torrente Orolo a Costabissara; il terzo, viale Diaz a Vicenza, non è stato necessario. "Abbiamo tolto 3 milioni di metri cubi d'acqua. Questa è la strada per tutelare il Paese", è stato il commento di Zaia. Oltre ai fondi per i danni, la richiesta a Roma è di altri soldi per completare il piano di laminatoi: "Abbiamo messo a terra - ha proseguito Zaia - quasi 600 milioni di grandi opere, con un piano complessivo da 2,7 miliardi, ce ne serve almeno uno per i bacini; ne abbiamo progettati 23 in tutto e 13 li abbiamo realizzati. Poi abbiamo altre opere minori ma strategiche, come gli argini sui fiumi, e spendiamo 40 milioni l'anno per la manutenzione". A Vicenza l'aumento di portata del Retrone ha comportato difficoltà soprattutto per alcuni allagamenti, nel parco omonimo alla parte Ovest della città, in scantinati e anche allo storico stadio "Menti", dove l'acqua è arrivata a coprire parte del terreno di gioco.
Una situazione causata soprattutto dal fatto che la rete fognaria non è riuscita a smaltire l'abbondante pioggia, e dove sono state messe in azione pompe idrovore dalla portata di 40mila litri al minuto. Tanto comunque da far temere per lo svolgimento della prossima partita del Lanerossi, in programma domenica. Resta ancora interrotta la circolazione dei treni da Vicenza per Milano, Padova e Treviso. A metà pomeriggio il sindaco Giacomo Possamai ha potuto annunciare il calo dei livelli dei corsi d'acqua e la riapertura delle scuole nella giornata di domani, quando inizierà anche il lavoro di sgombero di garage, cantine e scantinati, oltre alla conta dei danni. Dal pomeriggio la situazione è in miglioramento, con le piogge che cesseranno per un giorno e mezzo, per poi riprendere ma con intensità minore. Nel resto d'Italia il maltempo ha colpito nel Modenese, dove scende il livello dell'acqua, che ha consentito la riapertura di due ponti sul fiume Secchia. L'allerta arancione per criticità idraulica è valida anche per le prossime ore, in cui sono attese ancora piogge e venti forti su buona parte del centrosud. Mentre si contano i danni dei movimenti franosi di ieri in Liguria, in Sicilia una bomba d'acqua ha colpito stamani Castelvetrano (Trapani), con il consueto contorno di allagamenti di strade, sottopassi e locali ai piani interrati ma senza danni alle persone. Il sindaco Enzo Alfano ha disposto la chiusura delle scuole.
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