Cronaca

Scontro nell'Anpi, lascia il presidente di Milano Cenati, lo stupore di Pagliarulo

'Non è un genocidio', 'E' un bagno di sangue, non lo sterminio programmato di un popolo' dice Cenati. Il presidente nazionale: 'E' il termine usato dal Tribunale Penali Internazionale'

Roberto Cenati

Redazione Ansa

 Roberto Cenati, presidente milanese dell'Anpi di Milano dal 2011, si è dimesso in disaccordo con l'utilizzo da parte dell'associazione della parola "genocidio" in relazione alla risposta militare di Israele nei confronti di Hamas nella Striscia di Gaza.

"Il governo di estrema destra di Netanyahu, dopo l'ignobile attacco di Hamas, ha fatto un bagno di sangue uccidendo tantissime persone, fra cui bambini e donne - ha sottolineato parlando al telefono con l'ANSA - ma il termine 'genocidio' va usato con 'delicatezza' perché è lo sterminio programmato scientificamente di una popolazione".

"Le parole del presidente dell'Anpi di Milano mi lasciano stupito. Una delle parole d'ordine per la grande manifestazione del 9 marzo è 'impediamo il genocidio', parole che utilizza il Tribunale Penale Internazionale. Dire 'impediamo' poi significa che non c'è ancora un genocidio ma c'è pericolo che accada". Così il presidente nazionale dell'associazione dei partigiani, Gianfranco Pagliarulo, commenta all'ANSA le dimissioni di Roberto Cenati, presentate perché in disaccordo con l'utilizzo della parola "genocidio" nei confronti dell'azione militare di Israele nella Striscia di Gaza. 

"L'Anpi - spiega Pagliarulo - fa parte di un'alleanza di associazioni che, dopo un ampio dibattito, ha costruito una serie di parole d'ordine per dar vita alla grande manifestazione nazionale del 9 marzo a Roma. Una di queste è 'impediamo il genocidio', frutto di una lunga riflessione. Si tratta di parole che utilizza il Tribunale Penale Internazionale e, dunque, ci siamo semplicemente adeguati a una proposta di buon senso. Vorrei sottolineare poi che impedire significa che non c'è ancora un genocidio in corso, ma c'è il pericolo che accada". "Cenati - prosegue il presidente dell'Anpi - mi pare che sia in estrema difficoltà con le sue sezioni. Ma questo è un problema di Milano su cui non metto becco, visto che siamo un'associazione democratica".
  

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