Cronaca

Roccella, "nessun contenzioso su mancata applicazione legge 194"

In proporzione più punti per interruzione gravidanza che nascita

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 13 MAR - "Dati così coerenti e così granulari, consultabili da chiunque, aiutano a capire come mai, pur a fronte di un numero assai alto di contenziosi in tutti i settori del sistema sanitario, non si sia a conoscenza di contenziosi giudiziari per mancata applicazione della legge 194". Lo ha detto la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella durante il question time alla Camera riferendosi alla legge sull'aborto e citando i dati contenuti nella relazione del ministero della Salute, trasmessa al Parlamento il 12 settembre 2023.
    Roccella, dopo aver premesso di non avere deleghe in materia e che l'attuazione della legge 194 è "in capo alle Regioni", ha ricordato che "il numero medio settimanale di interruzioni volontarie di gravidanza per ogni ginecologo non obiettore è diminuito costantemente nel tempo dal 2017 al 2022, raggiungendo nell'ultimo anno censito quota 0,9 a settimana, meno quindi di un intervento a settimana, su 44 settimane lavorative. La spiegazione di questo trend decrescente del carico di lavoro la troviamo a pagina 67 - ha aggiunto riferendosi alla relazione - dove si spiega che a fronte di un numero di ginecologi non obiettori mediamente stabile nel tempo, a diminuire è stato il numero di aborti volontari, numero che come è noto è in relazione con il forte calo della natalità".
    "A pagina 9 la relazione ci informa anche che - ha proseguito - 'per ogni mille nascite si conta un punto nascita, mentre per oltre 1000 aborti volontari si contano 5,3 punti per l'interruzione di gravidanza'. In proporzione, dunque, esistono più punti Ivg (Interruzione Volontaria di Gravidanza ndr) che punti nascita. E questo dato, oltre a restituire una media generale, è confermato anche dalla disamina della situazione a livello territoriale, dalla quale emerge che in sei Regioni il numero assoluto di punti Ivg è superiore a quello dei punti nascita (Liguria, Emilia Romagna, Sardegna, Toscana, Umbria, Marche), e in 3 regioni è uguale (Val d'Aosta, Abruzzo) o molto simile (Piemonte)". (ANSA).
   

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