(ANSA) - NAPOLI, 14 MAR - Si stanno concentrando sulle
recenti attività imprenditoriali della vittima, le indagini
della Squadra Mobile e della Dda (sostituto procuratore Rosa
Volpe) sull'omicidio dell'ingegnere 66enne Salvatore Coppola. Il
professionista - con alle spalle un percorso da collaboratore di
giustizia non perfezionato - è stato assassinato la sera dello
scorso 12 marzo, a colpi di pistola alla testa, nel quartiere
San Giovanni a Teduccio di Napoli.
Un agguato dalla chiara matrice mafiosa in cui il killer voleva
assolutamente uccidere.
L'ingegnere, definito un "colletto bianco" e "faccendiere",
si stava occupando prevalentemente, ma non solo, di attività
immobiliari nella periferia di Napoli est, area della città
interessata da vari interventi di riqualificazione.
La zona dove è stato ucciso e dove da diversi anni aveva il
suo ufficio, è ritenuta dagli inquirenti sotto il controllo
criminale del clan Mazzarella e lui stesso, nel corso di alcune
testimonianze, ha riferito di essere stato in contatto con il
boss Vincenzo Mazzarella.
Nel percorso di collaborazione iniziato e interrottosi per
mancanza dei requisiti, Coppola ha rilasciato anche
dichiarazioni autoaccusatorie circa alcuni episodi di
corruzione. Per un periodo è stato lontano da San Giovanni a
Teduccio e venne anche sottoposto a una sorveglianza.
Successivamente, però, è tornato dove aveva le sue attività per
portare avanti il suo lavoro su cui ora si sta concentrando la
Squadra Mobile.
A San Giovanni a Teduccio, quartiere napoletano dove sorge
anche un dipartimento dell'Università Federico II, l'omicidio
dell'ingegnere, come veniva chiamato, ha destato molto scalpore:
secondo quanto hanno riferito alcune persone, alcune anche
ascoltate dagli investigatori, Coppola era stimato e piuttosto
noto. Chi lo ha visto, anche poco prima dell'omicidio, ha
riferito che se ne andava in giro senza che trasparisse alcuna
preoccupazione circa l'eventualità di un agguato. (ANSA).
Ingegnere ucciso a Napoli, si scava su attività imprenditoriali
Al vaglio gli affari immobiliari nella periferia di Napoli est