Cronaca

Ucraina, Zuppi: 'Negoziare richiede coraggio, serve dialogo'

"La condanna del Papa per l'aggressione di Hamas è stata chiarissima"

Il cardinal Matteo Zuppi

Redazione Ansa

 "Papa Francesco ha sempre indicato la via del negoziato come la via per risolvere il conflitto. Con una convinzione: i conflitti finiscono sempre con un negoziato, in linea con la sapienza della Chiesa degli ultimi cento anni.
Ci vuole coraggio per negoziare! E ci vuole anche da parte della comunità internazionale, che deve schierarsi con più convinzione a favore del dialogo, creando un quadro che permetta di trovare con lungimiranza il diritto, la giustizia, le sicurezze necessarie. Questo si può fare solo insieme, perché solo insieme se ne esce". È uno dei passaggi dell'intervista al cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, pubblicate oggi dal quotidiano L'Eco di Bergamo.


Rispondendo alle domande del direttore Alberto Ceresoli, l'uomo che Papa Francesco ha scelto come emissario per trovare una pace possibile tra Russia e Ucraina, si sofferma sul tema della guerra, ma affronta anche altre questioni di attualità italiana e internazionale: il ruolo dell'Europa, della politica italiana e dei cattolici, il 'fine vita', l'attualità e il futuro del Cristianesimo, i rapporti con l'Islam.


Sul suo ruolo in Ucraina evidenzia: "La pace la fai con chi fa la guerra e, se credi nel negoziato, devi dar vita a un dialogo che coinvolga le parti in causa, ovviamente anche quella del 'cattivo'. San Francesco è andato a parlare con il lupo sperando di convincerlo a diventare un docile cagnone, ma sapeva benissimo di avere di fronte un lupo, diciamo così, in piena attività. La pace la capiscono i bambini. Ce la spiegano e ne hanno diritto! Siamo noi che dimentichiamo quanto è decisiva!".


Sul conflitto in Terra Santa, Zuppi sottolinea che "la condanna del Papa e della Chiesa per l'aggressione di Hamas a Israele il 7 ottobre scorso è stata chiarissima: non c'è alcuna giustificazione, pur non dimenticando la Storia, che possa far accettare un'efferatezza e una crudeltà come quelle mostrata da Hamas. Quando uccidi qualcuno perdi tutte le ragioni che porti nel cuore. Papa Francesco e tutta la Chiesa non hanno fatto altro che continuare a chiedere il cessate il fuoco per evitare vittime innocenti e perché una via d'uscita che impedisca violenze come quelle del 7 ottobre deve essere trovata e non è mai sufficiente neutralizzare Hamas. Mi sembra che una guerra come quella in corso nella Striscia di Gaza sia funzionale solo al terrorismo folle di Hamas!". E aggiunge: "Il consiglio che il governo americano e molti altri hanno dato a Israele di non ripetere gli errori del passato nella lotta al terrorismo, forse doveva essere ascoltato di più".


Zuppi definisce lo stato di salute della Chiesa in Occidente "uno stato di grande difficoltà, di grande cambiamento. L'individualismo e il nichilismo pratico che pervade l'Occidente ha svuotato i cuori, paralizzato le relazioni, riempito di paure e di presunzioni allo stesso tempo". E in merito al ruolo dei cattolici in politica, il cardinale sottolinea che un partito dei cattolici in Italia "non c'è più e non avrebbe ragione di essere, anche perché sarebbe privo del collateralismo di cui l'Italia ha goduto per molti decenni. Oggi i cattolici sono dovunque: forse il vero problema è se siano davvero cattolici".

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