(ANSA) - NAPOLI, 22 MAR - Il Tribunale civile di Napoli ha
chiesto una nuova consulenza in relazione alla morte di un
ragazzo di 25 anni, deceduto nel 2019 in un ospedale partenopeo,
durante un trattamento sanitario obbligatorio (Tso). Secondo i
legali della famiglia del giovane, gli avvocati Amedeo Di Pietro
e Alessandro Milo, il trattamento sarebbe stato praticato senza
la necessaria ordinanza sindacale.
Il 25enne, A.F., finì in ospedale la sera del 28 marzo 2019 a
causa di una "violenta crisi pantoclastica": furono le forze
dell'ordine a chiedere l'intervento del 118 che, a bordo di
un'ambulanza, trasferirono il ragazzo, un paziente psichiatrico,
in ospedale dove venne sedato. La mattina del giorno successivo
al ricovero il 25enne fu colto da un'altra crisi: anche in
quest'occasione, riferiscono gli avvocati, i sanitari
somministrarono dei farmaci a cui fece seguito una terapia.
Ciononostante la sera, intorno alle 19, A.F. è vittima di una
nuova crisi. Il decesso verrà rilevato dai medici alle 9.33 del
9 aprile 2019, durante la ricognizione mattutina dei pazienti.
"Nella documentazione medica rilasciata agli eredi - spiegano
Di Pietro e Milo - non c'è alcun documento autorizzativo per il
Tso, né alcuna ordinanza sindacale, che attesti la regolarità,
formale e sostanziale, della procedura che, come prescrive la
legge necessita delle necessarie autorizzazioni. Circostanza
peraltro - continuano i due professionisti - ammessa dalla
stessa Asl nella memoria difensiva presentata". (ANSA).
Morto in ospedale durante Tso, giudice riapre caso a Napoli
"Trattamento senza autorizzazioni", disposta nuova consulenza