(ANSA) - ROMA, 25 MAR - Il Daspo urbano con divieto di
accesso a determinate aree delle città, come le stazioni e i
piazzali antistanti gli accessi agli scali ferroviari, si può
applicare nei confronti delle persone che hanno comportamenti
che fanno temere la commissione di reati, tuttavia tale misura
di prevenzione non deve, in conclusione, "intendersi rivolta ad
allontanare 'oziosi e vagabondi', come pure si era affermato
nell'ampio dibattito parlamentare sviluppatosi in sede di
conversione del d.l.
Il caso finito davanti al Tribunale di Firenze riguardava un
uomo che non aveva rispettato il Daspo che gli vietava l'accesso
alla stazione di Santa Maria Novella e a due vie laterali, dopo
essere stato sorpreso più volte a chiedere con insistenza soldi
alle persone che acquistavano i biglietti alle macchinette
automatiche o che facevano le scale. (ANSA).
Legittimo il Daspo con divieto di accesso alle stazioni
Consulta, ma non va inteso come misura per allontanare vagabondi