Migliaia di fedeli in mattinata a Napoli per celebrare la fine del Ramadan e c'è anche chi, come è accaduto in piazza del Plebiscito, dove si è radunata la comunità pakistana, indossa una maglia di Maradona a voler rimarcare l' integrazione e condivisione con la vita e le passioni dei napoletani.
Prima del rito l'imam della mosche dei Quartieri spagnoli, ha commentato la proposta di chiudere le scuole in questa ricorrenza. " Anche se non siamo stati noi a chiederlo - ha sottolineato - è una decisione che comunque accogliamo con gioia come indice di grande sensibilità e di rispetto reciproco ". Gli fa eco l'Imam della moschea di Corso Arnaldo Lucci, Amar Abdallah che alle centinaia di fedeli riuniti in piazza Garibaldi, davanti alla Stazione centrale, ha ricordato che Napoli è la citta dove da sempre vince il dialogo.
La preghiera si è svolta anche nella zona del Carmine dove si sono riuniti i fedeli della moschea di piazza Mercato.
È iniziata questa mattina presto l'ultima preghiera di fine Ramadan a Pioltello, all'interno dell'Associazione Culturale El Huda, il centro islamico nel cuore del comune del milanese finito al centro di un acceso dibattito politico per la decisione del consiglio scolastico dell'istituto Iqbal Masih di sospendere le lezioni proprio per permettere agli studenti di religione islamica di festeggiare in famiglia. Decine di uomini e donne hanno affollato lo scantinato scelto per festeggiare invece di uno spazio comunale che era stato concesso.
"Lo abbiamo chiesto, ma viste le polemiche che ci sono state abbiamo cercato di evitare di gettare benzina sul fuoco e anche critiche senza senso - ha spiegato all'ANSA il presidente dell'associazione, Mohamed Pietro Danova - abbiamo scelto di lasciare le cose tranquille fino alla fine della tempesta".
Nel centro, che Danova sottolinea non essere una moschea, si è parlato anche oggi della decisione dell'istituto di sospendere le lezioni che "è stata una gioia, perché l'integrazione inizia a scuola, è il luogo dove creano una consolidazione tra di loro, per loro non esistono distinzioni, si sentono tutti uguali, tutti cittadini - ha proseguito Danova - è meglio cercare occasioni per unirci e rafforzare il nostro rapporto, per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese".
Durante queste settimane, dove si è dibattuto sulla liceità della delibera votata dal consiglio della Masih, Danova ha detto di "non aver percepito tensione o pressioni attorno alla nostra comunità, mentre relativamente al dibattito politico nato attorno a questo caso, non possiamo giudicare nessuno, ognuno ha la sua tessera e può usarla come vuole".
Relativamente alla posizione del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, il presidente dell'associazione ha citato la Costituzione Italiana: "Dice chiaramente stessi diritti e stessi doveri per tutti i cittadini, né più né meno". Finita la preghiera, con le donne in un lato, uomini nell'altro, ognuno è tornato a casa propria per festeggiare. "Sono contenta perché possiamo festeggiare con la famiglia - ha detto una bimba di 10 anni, a fine celebrazione - un giorno di vacanza come Pasqua e le altre feste. I nostri compagni di scuola hanno festeggiato con noi".
Genitori in presidio contro chiusura a Pioltello per il RamadanSono una decina in totale i genitori che si sono ritrovati davanti alla scuola Iqbal Masih di Pioltello per protestare contro la decisione del consiglio di istituto di sospendere le lezioni oggi per permettere agli studenti di religione musulmana di festeggiare la fine del Ramdan in famiglia.
"Ho scritto un post, nel gruppo cittadino di Pioltello, che poi è stato cancellato, senza insultare nessuno o parlare di politica - ha spiegato Samanta Sacchi, mamma di un alunno della Masih - ho spiegato che non trovo giusto far saltare un ponte programmato da inizio anno, quello del primo maggio, per inserire questa giornata in cui noi lavoriamo tutti. Per stare a casa oggi ho dovuto chiedere questa settimana di ferie e rinunciare a quella di fine aprile e inizio maggio, dove la mia famiglia sarà invece a casa".
Sacchi ha poi spiegato di aver ricevuto una telefonata dalla scuola: "Mi ha chiamato la vicepreside, dicendomi di cancellare il post, e di non permettermi più di scrivere certe cose. Sono venuta a scuola per un confronto, che non c'è stato, hanno parlato solo loro e sono andati via". Il post "è stato cancellato dagli amministratori e con esso tutti i consensi di altri genitori, e io mi sono ritrovata censurata, che è la cosa che mi ha dato più fastidio".
"Vivo a Pioltello da 40 anni - ha spiegato un altro genitore - loro hanno sempre festeggiato il Ramadan e gli è sempre stata data la possibilità di avere un ambiente dove festeggiare. Quest'anno è partita questa cosa folle di poter festeggiare all'interno di una scuola. Diversamente non sarebbe successo nulla, il Comune ha dato loro un'area feste qui dietro prima del Covid".
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