Cronaca

Torture al Beccaria: agenti, 'un'educatrice ci scagiona'

"E' testimone a nostro favore". Negli atti il 'caso infermeria'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 24 APR - "Hanno chiamato pure l'educatrice (.. .) ha detto no non l'hanno menato". "E' vero, ha dichiarato che noi non l'abbiamo menato". Così due agenti della Polizia penitenziaria, indagati nell'inchiesta della Procura di Milano su presunti maltrattamenti e torture nel carcere minorile Beccaria, facevano riferimento, intercettati, ad una testimonianza "a loro favore" di una "educatrice" in relazione ad un caso di presunto pestaggio ai danni di un detenuto minorenne, lo scorso marzo.
    Le indagini dell'aggiunto Letizia Mannella e dei pm Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena, condotte da Squadra mobile e Polizia penitenziaria, si concentrano ora, infatti, oltre che su altri 4-5 episodi di presunte violenze, anche sulle sospette coperture ed omissioni dei vertici del Beccaria, tra cui l'ex direttrice facente funzione Maria Vittoria Menenti, ma anche di personale sanitario ed educatori. Con la raccolta, che è in corso, di altre testimonianze, pure di ragazzi attualmente detenuti, e con l'analisi di telefoni e altri dispositivi sequestrati.
    Tra l'altro, mentre nel pomeriggio di oggi proseguiranno gli interrogatori di altri agenti finiti in carcere, dagli atti emerge che alcune violenze sarebbero avvenute anche nei pressi dell'infermeria dell'istituto. Un ragazzo, poi, a proposito di un pestaggio subito nel novembre 2023, ha raccontato: "Mi hanno ancora picchiato in faccia sul naso che mi faceva tanto male (...) mi hanno portato in infermeria (...) l'ispettore ha parlato con un infermiere in dialetto (...) so solo che l'infermiere ha detto che non avevo niente, non mi ha medicato ma mi ha dato solo del ghiaccio".
    Nel blitz di due giorni fa gli investigatori hanno anche sequestrato cartelle cliniche, ora al vaglio. (ANSA).
   

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