Cronaca

25 Aprile: tensione a Roma tra Brigata ebraica e pro Palestina

Insulti a Posta San Paolo, lanciati petardi e barattoli

Redazione Ansa

Tensione tra i manifestanti della Brigata ebraica e Pro Palestina a Roma, a Porta San Paolo, nel corso delle celebrazioni per il 25 Aprile. Tra i fischi e gli insulti è stato lanciato anche qualche petardo. A ogni "Free Free Palestine" dei movimenti pro Palestina sono seguiti insulti e gestacci dalle file della Brigata ebraica. Sono volati anche barattoli contro i movimenti pro Palestina e sassi contro i cronisti. Diversi cordoni di polizia hanno tenuto separati i manifestanti. Nelle prossime ore verranno vagliate le immagini riprese dalla polizia scientifica delle tensioni. Alcuni sassi sono stati lanciati verso i cronisti che riprendevano dalle file della Brigata ebraica. 

Il presidio pro Palestina è partito in corteo da Porta San Paolo a Roma in direzione Circo Massimo. "Ieri partigiani, oggi antisionisti e antifascisti", si legge sullo striscione del Movimento degli studenti palestinesi in Italia in testa. Alle casse risuona Bella Ciao. Gli studenti dei collettivi della Sapienza, in mobilitazione contro gli accordi tra l'università e Israele, rilanciano la data del 29 aprile quando si terrà un'assemblea "di costruzione" all'interno dell'ateneo.

A Roma anche la manifestazione dell'Anpi. Ad aprire la tradizionale manifestazione la scritta "I partigiani". In testa al corteo le associazioni partigiane e della memoria antifascista, con striscioni e bandiere della pace. "Questa per l'Italia è la festa più importante. Non è la festa di qualcuno, ma una festa che gli italiani si sono guadagnati con una lotta di resistenza fatta da tutti - cattolici, socialisti, comunisti, liberali, repubblicani". Cosi Marina Pierlorenzi, presidente dell'Anpi provinciale di Roma. Al centro della manifestazione di oggi la pace, richiamata nell'articolo 11 della Costituizone. "Noi parleremo di tutti i cinquanta conflitti attivi in tutto il mondo - ha aggiunto - Emblematico sicuramente quello che sta succedendo a Gaza per l'assoluta difformità tra quelli che è successo il 7 ottobre e il continuo massacro del popolo palestinese. Siamo attenti su questo. Il tema però è ridare parola alla pace e cacciare la guerra dalla storia. Dobbiamo rifarci a quei principi che furono dei partigiani, che lottarono perché ci fosse un mondo di pace".
   

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