(ANSA) - BOLOGNA, 11 MAG - Continua a negare di aver anche
solo pensato di uccidere insieme alla moglie la figlia Saman.
Dice di voler giustizia per lei.
Il 19 aprile, prima del deposito delle motivazioni della
sentenza della Corte di assise di Reggio Emilia che ha
condannato lui e la moglie Nazia Shaheen all'ergastolo, lo zio
Danish a 14 anni e assolto i cugini, Shabbar Abbas ha chiesto di
parlare con gli inquirenti di Reggio Emilia, dal carcere, per
fare nuove dichiarazioni spontanee: il verbale è stato
depositato, in vista anche degli atti di appello.
"Voglio sapere chi ha ucciso mia figlia", ha ribadito il
pachistano davanti al procuratore Gaetano Paci e agli
investigatori dei carabinieri reggiani, con l'assistenza di un
interprete e dei suoi avvocati Enrico Della Capanna e Simone
Servillo. Shabbar ha detto di sospettare dei tre parenti:
"Quando ho sentito in Pakistan che loro erano scappati tutti e
tre, allora io capito che sono stati tutti e tre, non ci sono
dubbi". Ha detto però di non sapere chi ha fatto cosa: "Perché
non dice la verità Danish? Lui sa tutto", ha detto Shabbar.
(ANSA).
Il padre di Saman parla in carcere, 'lo zio dica la verità'
Dichiarazioni spontanee di Shabbar che accusa fratello e cugini
