(ANSA) - ROMA, 13 MAG - "Ho sentito un colpo e una ragazza
che ha detto 'mi ha sparato'. Allora ho capito che si trattava
di un colpo di pistola.
Nel corso del suo racconto la teste ha ricordato che
all'inizio aveva notato due persone "discutere con toni accesi e
poi la frase 'dove vai tanto sei morta' pronunciata dall'uomo".
L'imputato è accusato di omicidio volontario e porto illegale di
arma in luogo pubblico.
Nel corso dell'udienza è stato sentito, tra gli altri, anche
il responsabile di sala del locale dove si trovavano Scialdone e
Bonaiuti. "Sono arrivati dopo cena, erano seduti a un tavolo
esterno. Ho visto a un certo punto che tutti i clienti li
seguivano con lo sguardo mentre andavano nell'antibagno. E
allora ho deciso di seguirli, lì ho visto che la 'cinturava' con
le braccia cercando di afferrarle il telefono che aveva in mano.
Bonaiuti le diceva di andare a casa e lei diceva di no. Quando
sono uscito dal locale c'era Martina a terra e persone attorno a
soccorrerla insieme a suo fratello". (ANSA).
Femminicidio a Roma: teste,ho sentito sparo, provai a rianimarla
'Lui le disse: dove vai tanto sei morta'