Cronaca

'Metti il giubbotto antiproiettile', Gualtieri minacciato

Da un utente sotto un post sui social su Tor Bella Monaca, 'ho denunciato'

Roberto Gualtieri

Redazione Ansa

"Cambia giubbotto, mettiti quello antiproiettile". Un 'suggerimento' da brivido, una minaccia apparsa in calce a un video di TikTok di Roberto Gualtieri. Un filmato in cui il sindaco di Roma illustra una operazione legalità a Tor Bella Monaca, la piazza di spaccio più grande d'Europa, crocevia degli interessi del crimine organizzato. Un posto dove si spara davvero, non solo a parole sui social. "Ho denunciato questo commento, non accetto intimidazioni da parte di nessuno - la replica del sindaco, che ha ricevuto solidarietà bipartisan - A Tor Bella Monaca andiamo avanti per la legalità e la riqualificazione, con il supporto dei tantissimi cittadini onesti". A postare il commento attorno all'ora di pranzo è stato l'utente Enrico.m59: nessuna foto - solo l'immagine stilizzata di un leone - nessun altro profilo seguito, solo 4 follower. Il suo invito a "cambiare giubbotto", a togliere quello catarifrangente da cantiere diventato familiare ai follower del sindaco e a indossarne uno corazzato, incassa in poche ore 245 like. Tanto da far sospettare a un altro utente che il messaggio sia da interpretare in maniera opposta, come una raccomandazione preoccupata "a protezione della sua persona". 

Video 'Metti giubbotto anti proiettile', Gualtieri minacciato dopo post su Tor Bella Monaca

 

Ma a Tor Bella Monaca di pallottole si muore, e i fatti di sangue sono tristemente frequenti: non è certo il clima da giochi di parole. La reazione del primo cittadino - che totalizza oltre cento like - è infatti la più ferma possibile: nessuno mi minacci, io vado avanti. Nel video Gualtieri dà conto dell'ultima operazione nel quartiere che arriva a valle dell'ennesimo blitz interforze: lo smantellamento di ben 600 cantine abusive, una 'città sotterranea' costruita illegalmente lì dove dovevano esserci i posti auto. C'era chi aveva alzato muri per riporre semplicemente le proprie cose, ma anche chi vi aveva realizzato 'appartamenti' fuori da ogni norma, ma anche raffinerie di droga e laboratori per lo smontaggio di veicoli rubati. I residenti stessi hanno collaborato alla bonifica, sottolineava Gualtieri: "La stragrande maggioranza degli abitanti sono passati dalla parte della legalità".

Il sindaco rivendica di aver rotto il "patto tacito" per cui "il Comune non faceva le manutenzioni, lo Stato non veniva a controllare e le persone potevano fare quello che volevano", compresa l'illegalità. Oggi invece dice ancora Gualtieri, "a Tor Bella Monaca è partito il cantiere più grande di rigenerazione urbana, su un edificio che ospita 4.500 persone, case popolari degradate" su cui ci sono già i ponteggi del Pnrr: un Programma urbano integrato da 95 milioni, che comprenderà tra l'altro anche una nuova piazza e una nuova torre di case popolari. Una trasformazione che, evidentemente, il mondo criminale non può guardare con simpatia. Al sindaco sono arrivati messaggi di solidarietà da sinistra, a partire dalla segretaria del Pd Elly Schlein ("siamo al fianco di Roberto Gualtieri, lo sosteniamo") e dai partiti del centrosinistra, ma anche dal centrodestra, da Fratelli d'Italia, dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca fino ai presidenti di Camera e Senato Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa.

   

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