Cronaca

Pozzolo: 'Ai pm ho confermato quello che ho sempre detto'

Il deputato di FdI: 'A Morello non ho nulla da dire'

Il deputato Emanuele Pozzolo

Redazione Ansa

      L'unica cosa certa, al momento, è che fossero nella stessa stanza, a pochi centimetri l'uno dall'altro, intorno a un tavolo e a un mini revolver. Come in una classica partita del celebre gioco da tavola Cluedo. Per il resto, tra accuse e repliche, sono ancora da chiarire i ruoli che hanno avuto la notte di Capodanno, alla Pro loco di Rosazza (Biella), il parlamentare Emanuele Pozzolo e l'ex caposcorta del sottosegretario alla Giustizia, Pablito Morello. Unico indagato per quello sparo, che in maniera accidentale ha colpito alla gamba il 31enne Luca Campana, è il deputato di Fratelli d'Italia, ora sospeso. Si è difeso in procura a Biella, sostenendo davanti alla procuratrice Angela Teresa Camelio che a sparare quella notte era stato Morello, oggi in pensione, ma quattro mesi fa caposcorta di Andrea Delmastro.

 

"Davanti ai magistrati ho semplicemente confermato tutto quello che ho sempre detto fin dal primo momento, e fin dal primo verbale", afferma oggi Pozzolo, rispondendo a Morello che dice di essere pronto a denunciarlo per calunnia. "Aspetto di sapere cosa mi dirà la procura, visto che sta accusando un ufficiale di polizia giudiziaria, in servizio, presente sul posto", spiega l'ex ispettore capo della penitenziaria, che è genero di Campana. "A Morello - ribatte Pozzolo - non ho nulla da dire né da rispondere". Pozzolo, fin dall'inizio, aveva dichiarato di non aver premuto il grilletto della North American Arms LR22, il mini revolver da cui è partito il proiettile calibro 22, anche se davanti ai magistrati, accompagnato dal suo legale, l'avvocato Andrea Corsaro, si era avvalso della facoltà di non rispondere.

Così non ha fatto pochi giorni fa, come era ipotizzabile dopo la chiusura indagini, in cui lo scorso aprile venivano confermata l'ipotesi accusatoria e venivano contestati a Pozzolo i reati di lesioni colpose, porto illegale di arma da fuoco e di munizionamento in luogo pubblico o aperto al pubblico, omessa custodia di armi e accensioni esplosioni pericolose. Nessun testimone avrebbe visto Morello impugnare la pistola prima dello sparo, che l'ex caposcorta di Delmastro, come da lui raccontato, ha preso in mano solo dopo, per metterla in sicurezza su una mensola. Questa azione spiegherebbe le tracce di polvere da sparo che ricondurrebbero a lui. Tracce che sono state ritrovate, dai Ris di Parma, anche sul figlio Maverick e su Pozzolo. Intanto nella vicenda fa capolino una mossa della difesa del deputato: il tentativo, non andato a buon fine, di risarcire Campana. Un risarcimento, di varie decine di migliaia di euro, che anche se fosse andato in porto non avrebbe comunque influito nell'inchiesta.

 



   

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