Cronaca

Stretta del Vaticano sulle apparizioni, 'troppi mitomani'

Al Papa il timbro per determinare un evento 'soprannaturale'. i casi di Medjugorje e Trevignano

Stretta sulle apparizioni, solo il Papa può dire 'soprannaturale'

Redazione Ansa

     Troppi mitomani, troppo sensazionalismo, troppa gente pronta a lucrare sulla buona fede della gente. Per questo il Vaticano ha deciso una stretta sui fenomeni soprannaturali, comprese le presunte apparizioni. Scompare di fatto la dichiarazione di "soprannaturalità" che resta appannaggio del solo Papa e "in via eccezionale". Il vescovo locale, lì dove si manifesta un fenomeno di questo tipo, o lo stesso Dicastero per la Dottrina della Fede, potrà al massimo decretare un "nihil obstat", nulla osta, ai pellegrinaggi e al culto.

 

Questo per i casi più positivi, sotto il profilo di un possibile apprezzamento da parte della Chiesa. Ma la scala di decisioni prevede sei possibilità fino al divieto nei casi ci si trovi di fronte ad una acclarata bufala. A presentare le novità è stato il cardinale Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, Victor Manuel Fernandez. Di fatto le nuove norme sono "una semplificazione", ha spiegato, perché non occorrerà più aspettare anni per valutare tra quelle che erano solo due opzioni: soprannaturale o non soprannaturale. Per esempio "con queste norme pensiamo sia più facile arrivare ad una conclusione prudenziale su Medjugorje". Fernandez non si sbilancia sul possibile 'verdetto', afferma che deve leggere ancora le carte. Tuttavia commenta: "Anche supponiamo che ci fosse un nulla osta, un nihil obstat, allo stesso tempo forse si dovrà chiarire che alcuni dettagli non debbono essere presi sul serio. Perché, se non ricordo male, credo che la Madonna lì dava anche qualche ordine mettendo l'orario, il posto, quello che doveva fare il vescovo eccetera.

Quello si dovrà chiarire". Altro caso di cui molto si è parlato è quello di Trevignano Romano. La decisione del vescovo di Civita Castellana, mons. Marco Salvi, che ha dichiarato non soprannaturali le presunte apparizioni della veggente Gisella Cardia, "ha avuto dietro l'accompagnamento e l'incoraggiamento del Dicastero. Ora lo possiamo dire", ha confidato il cardinale. "Ora bisogna vedere l'andazzo delle cose. In questi casi c'è spesso un piccolo gruppo che continua ma poi sparisce. Può darsi che il vescovo abbia chiesto ad un sacerdote di consigliare queste persone" a desistere "prima di prendere una decisione più drastica". "Ma d'altronde noi non abbiamo forze di polizia - ha ironizzato il cardinale - noi possiamo agire canonicamente e non possiamo impedire che la gente in quel pezzo di terra possa chiedere soldi". Quanto alla possibile "scomunica" della presunta veggente e dei fedeli che, nonostante il divieto del vescovo, continuano a radunarsi, per il card. Fernandez "è possibile ma pensiamo che ancora si possa arrivare ad una composizione bonaria".

Di fronte ai casi più noti ci sono però presunte apparizioni in tutto il mondo, un fenomeno anche difficile da calcolare. Spesso c'è "un uso di simili fenomeni per trarre lucro, potere, fama, notorietà sociale, interesse personale, che può arrivare persino alla possibilità di compiere" veri e propri "abusi". Il Vaticano mette in guardia anche contro "la possibilità che i fedeli siano trascinati dietro a un evento, attribuito ad un'iniziativa divina, ma che è soltanto frutto della fantasia, del desiderio di novità, della mitomania". Uno degli elementi per valutare un fenomeno è quello di mettere sotto attenzione i presunti veggenti, scandagliandone l'onestà e l'equilibrio psichico. C'è anche chi si presenta come guaritore: "se non vive nella grazia santificante, è più facile che faccia delle cazzate e che usi quel suo dono per fare del male", conclude il cardinale 'Tucho', così si fa chiamare dagli amici, sdoganando un linguaggio colorito anche tra le austere mura vaticane.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it