Cronaca

Istat, più della metà degli italiani è soddisfatta della giustizia civile

900mila hanno rinunciato alla causa per i costi eccessivi

Istat, più di metà degli italiani è soddisfatto della giustizia civile

Redazione Ansa

C'è un giudizio positivo degli italiani verso il sistema giudiziario ed è quello che riguarda l'ambito civile: poco più di un cittadino su due (il 54,2%) coinvolto in cause che riguardano la sfera familiare o lavorativa si dichiara "molto o abbastanza soddisfatto" del sistema giudiziario.

Si tratta soprattutto, rileva l'Istat nel report 'Cittadini e giustizia civile' relativo al 2023, di processi per separazioni e divorzi che riguardano per la maggior parte, la fascia d'età compresa tra 55-64 anni (circa il 18,3%). Dai dati, raccolti con una serie di domande a un'ampia cerchia di intervistati, emerge però anche una mancata consapevolezza dei costi economici del processo al momento dell'avvio della causa, dove solo il 28% delle persone coinvolte ha affermato di essere a conoscenza delle spese. E soprattutto emerge che quasi un milione di cittadini italiani non possono permettersi o rinunciano alla causa civile per i costi eccessivi.

La soddisfazione, dice l'Istat, prevale tra le donne, che dimostrano anche più attenzione ai dettagli delle diverse cause: il 59,6% è "molto o abbastanza soddisfatto" rispetto al 49,6% degli uomini. Il giudizio positivo cala invece leggermente fra i giovani: nella fascia d'età compresa tra i 18 e 34 anni gli intervistati si definiscono soddisfatti nel 49,2% dei casi, mentre i cittadini con più di 65 anni si attestano a oltre il 51%. Un livello di soddisfazione che si differenzia anche a seconda dell'area geografica di appartenenza. Nelle regioni a Nord-ovest i giudizi sono meno critici: il 59,7% dei cittadini intervistati si dichiara "molto o abbastanza soddisfatto", contro il 47,7% degli abitanti delle Isole. Gli abitanti del Sud, del Centro e del Nord-est esprimono una posizione più intermedia ma simile (rispettivamente 52%, 52,5% e 53%).

Ad incidere sulla soddisfazione per l'andamento della giustizia civile è anche il titolo di studio: più è alta l'istruzione più si abbassa il livello di soddisfazione. Ad aver fatto ricorso al giudice civile più frequentemente sono i laureati, circa il 14,7%, di cui si dichiarano soddisfatti circa il 51,2%, a fronte del 59,7% di coloro che hanno licenza elementare o nessun titolo. Le diverse condizioni professionali, invece, non influenzano drasticamente il parere dei cittadini.

La maggior parte dei giudizi positivi è dovuta principalmente a una diminuzione della durata dei processi, che secondo il 28% degli intervistati non si protrae oltre un anno, e a un aumento della conoscenza delle soluzioni alternative delle controversie. 

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