Cronaca

'Giulia Tramontano è stata uccisa nella sala di casa'

I genitori 'vogliamo i ricordi di lei e Thiago'

Alessandro Impagnatiello, imputato per l'omicidio di Giulia Tramontano

Redazione Ansa

Il pavimento della sala dell'appartamento di Senago durante gli accertamenti con il luminol "si è acceso per parecchi minuti" per via di una copiosa presenza di sangue che nemmeno una accurata pulizia è riuscita a cancellare. Ciò significa che non ci sono dubbi: Giulia Tramontano la sera del 27 maggio scorso è stata uccisa lì, nel soggiorno di casa.

Lo ha confermato stamane Cristian Marchetti, comandante della Sis dei carabinieri di Milano sentito come testimone al processo in cui è imputato Alessandro Impagnatiello, l'ex barman che ha confessato di aver accoltellato la compagna al settimo mese di gravidanza e di aver cercato di sbarazzarsi del corpo, dopo il tentivo di bruciarlo.

Mentre la famiglia della vittima, tramite i suoi legali, ha chiesto la restituzione delle foto, degli indumenti, dei ricordi di Giulia e dei vestitini di Thiago, il loro nipotino mai nato, l'investigatore, con l'aiuto di slide, ha ripercorso le tappe dei rilievi sull'auto di Impagnatiello, un T-Roc, nell'abitazione, nel box, nella cantina e sugli oggetti.

Riguardo alla macchina, la prima ad essere analizzata, è stata riscontrata "una fortissima luminescenza nel pianale del baule. - ha affermato - È durata più di due minuti", cosa che lo ha portato a dire con certezza che si trattava di "sangue".

Anche nell'appartamento, per via di "un grosso sversamento", il pavimento del salotto si è illuminato "quasi a giorno", mentre gli accertamenti sul divano e sul tappeto hanno dato esito negativo. E questo perché il primo, al momento del brutale assassinio, era stato "a mio avviso probabilmente coperto con un telo, mai ritrovato" e il secondo "tolto dal pavimento".

Inoltre, il colonnello, rispondendo alle domande del pm Alessia Menegazzo e al presidente della Corte, Antonella Bertoja, ha spiegato di aver repertato parecchi "flaconi di ammoniaca e candeggina, sacchi di plastica e guanti", materiale, secondo la ricostruzione, usato per ripulire la scena del delitto e per sbarazzarsi del corpo di Giulia. Ma qualcosa "è sfuggito" in quanto piccole tracce sono state individuate "sul flessibile della doccia, sullo scarico della vasca da bagno, su una bacinella", ha precisato. Non così sulle piastrelle del pavimento del soggiorno: essendo "porose, hanno assorbito il sangue" rinvenuto, in quantità molto più modesta, pure nelle fughe tra le mattonelle e in altre zone "difficili da pulire".

Un racconto questo, con cui è stata acclarata la ricostruzione della Procura, e che il 31enne, seduto come sempre in una delle gabbie in aula, ha ascoltato senza fare una piega. Così come ha ascoltato gli altri testi, tra cui un altro investigatore chiamato a deporre sulle tracce di sangue relative al trascinamento del cadavere sulle scale della palazzina e tra la cantina e il box prima di abbandonarlo in un luogo nascosto non molto lontano dalla palazzina.

Lunedì prossimo, a un anno esatto dal brutale assassinio, è previsto l'interrogatorio di Impagnatiello. Lo stesso giorno, Giulia sarà ricordata a Senago, con una commemorazione aperta a tutta la cittadinanza organizzata dal Comune e dalla Comunità Pastorale San Paolo Apostolo 

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