(ANSA) - OLBIA, 24 MAG - Dal 2 maggio scorso per un bambino
di quattro anni di Olbia le porte dell'asilo paritario che
frequentava sono rimaste chiuse. "Troppo vivace, bisognoso di
molta attenzione e fonte di distrazione per gli altri bambini
della classe": così lo hanno definito le insegnanti e i gestori
della scuola equiparata che hanno chiesto ai suoi genitori di
assumere a loro spese un educatore che potesse seguire in classe
il piccolo.
"La situazione sta degenerando, nel senso che anche dopo la
diffida formale da me presentata, nulla è cambiato e il bambino
non sta ancora frequentando la scuola - racconta l'avvocata
all'ANSA - Speravamo che la diffida bastasse a farli tornare sui
loro passi, ma così non è stato. Si chiede di pagare
un'educatrice, ma al bambino non è stata diagnosticata nessuna
patologia, non ha una certificazione che ne attesti una qualche
disabilità. La famiglia è in attesa di fare una valutazione
neuropsichiatrica, ma al momento il bambino risulta senza alcun
problema specifico, se non la sua vivacità".
Oggi la legale ha trasmesso la diffida e una segnalazione
agli uffici della Regione, competente sulle scuole paritarie
alle quali eroga i contributi. "Essendo una scuola partitaria -
spiega Erittu - la normativa che è tenuta a rispettare è
identica a quella della pubblica. Non avrebbero mai potuto
allontanare il bambino a causa di una patologia, perché la
scuola deve essere inclusiva".
Della vicenda è stata informata anche l'assessora alla
Pubblica Istruzione del Comune di Olbia, Sabrina Serra.
"Premetto che le scuole paritarie non sono di competenza del
Comune, ma - precisa - laddove dovessero arrivare delle
richieste provvederemo a cercare di risolvere la situazione per
garantire in primis al piccolo la giusta formazione ed
educazione e per cercare di sostenere la famiglia". (ANSA).
Bimbo allontanato dall'asilo perchè vivace, la scuola diffidata
Il caso a Olbia, per i genitori è una palese discriminazione