(ANSA) - MILANO, 27 MAG - "Non possiamo accettare che ogni
anno ci sia una carneficina come quella dello scorso anno". Lo
ha spiegato Gino Cecchettin, padre di Giulia la ragazza vittima
di femminicidio, commentando i numeri delle donne uccise in
Italia, che sono già 30 al 19 maggio, intervistato a SkyTg24
Live in Milano.
"Non possiamo chiudere gli occhi di fronte a un problema di
tale portata - ha aggiunto -. Ci sarà un processo che spero
porterà alla parità il più presto possibile, gli uomini infatti
devono capire che le donne devono poter essere libere. A Giulia
questa libertà è stata negata".
Nel suo libro 'Cara Giulia' il padre spiega che nessuno è
immune da una tragedia simile, ma questo lo ha capito soltanto
dopo. "Da genitori ci prodighiamo di garantire benessere ai
ragazzi, di farli studiare all'università che è anche un
ambiente acculturato - ha spiegato -. Giulia aveva una vita
normale non da bassifondi. Eppure ti svegli la mattina e ti
trovi all'interno di un vortice e mia figlia Elena mi ha dato la
risposta, mi ha illuminato sulle cause" di questa tragedia.
"Non porto rancore, non porto rabbia ma mi risulta difficile
pensare al perdono, ho anche io i miei limiti. Con i genitori di
Filippo Turetta ci siamo scambiati qualche messaggio nelle
festività. Non c'è l'ho con loro, non posso giudicare", ha
aggiunto. (ANSA).
Gino Cecchettin, non possiamo più accettare carneficine
'Gli uomini devono capire che le donne devono essere libere'