Cronaca

Il Duty free di Fiumicino smentisce: 'Nessuna trattativa con Piero Fassino'

La società nega, 'nessuna altra dichiarazione sulla vicenda'

Redazione Ansa

Nessuna trattativa, nessun accordo extragiudiziale con ritiro della querela. L'"affaire profumo", la vicenda che coinvolge il parlamentare Piero Fassino, indagato dalla Procura di Civitavecchia per avere rubato una boccetta di Chanel Chance nel duty free di Fiumicino, va avanti.

Nessun passo indietro da Aelia Lagardee, la società che gestisce i negozi del maggiore scalo aeroportuale della Capitale. L'azienda afferma che "allo stato non esiste alcuna trattativa" con l'ex sindaco di Torino per il ritiro della denuncia. Nei giorni scorsi si erano rincorse voce su un possibile accordo tra le parti ma erano arrivate smentite anche dai difensori dell'esponente del Pd.

La vicenda, quindi, resta all'attenzione della magistratura che all'inizio di maggio ha acquisito una informativa della Polaria in cui si ricostruisce quanto avvenuto il 15 aprile scorso in un negozio interno all'aeroporto. All'attenzione dei pm di Civitavecchia anche il racconto di sei testimoni, impiegati e vigilantes, che hanno riferito agli investigatori che oltre a quanto avvenuto ad aprile, Fassino sarebbe stato autori di altri due episodi simili: uno poco prima di Natale e l'altro il 27 marzo scorso. Agli atti anche il video di una telecamera di sicurezza che ha ripreso le fasi del furto del profumo da 130 euro ad aprile.

In base a quanto emerge dal filmato Fassino avrebbe effettivamente tentato di prendere l'oggetto. E ancora: il parlamentare in quel frangente non avrebbe il cellulare in mano come, invece, ha lui stesso raccontato in seguito addebitando alla distrazione di una telefonata il gesto di mettere in tasca la confezione del profumo francese.

Il parlamentare, che era in partenza per Bruxelles, venne bloccato poco dopo aver superato le casse dell'esercizio commerciale da alcuni vigilantes con in tasca la boccetta.
Fassino, dopo che l'episodio divenne un caso mediatico, ha fornito la sua versione raccontando che si era fermato al duty free per comprare il profumo alla moglie ma avendo la valigia in una mano e il cellulare nell'altra e "non avendo ancora tre mani" ha "semplicemente appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone, in attesa di andare alle casse".

In quel momento, ha aggiunto, "si è avvicinato un funzionario della vigilanza che mi ha contestato quell'atto segnalandolo ad un agente di polizia. Certo non intendevo appropriarmi indebitamente di una boccettina di profumo". Fassino ha anche sostenuto che si era offerto subito di pagarla e di comprarne non una ma due, proprio per dimostrare la sua buona fede.
   

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