Cronaca

Università: dopo Medicina, oggi i test per Veterinaria

I partecipanti saranno 6.785

Redazione Ansa

Dopo i test di Medicina, oggi alla Sapienza di Roma è il secondo turno e toccherà a quelli per veterinaria dove i partecipanti saranno 6.785.

Sono passate le 16.30 quando gli ultimi studenti escono dalla facoltà di Scienze politiche dopo aver sostenuto i test di medicina, la prima sessione prima di quella estiva. Sessanta domande, da Don Abbondio alla Ferrari, passando per il colesterolo, divise in cinque parti. Alla prova hanno partecipato 62.279 tra ragazze e ragazzi, in tutta Italia. Mentre i posti provvisori disponibili sono 20.867,1.231 in più rispetto allo scorso anno e 5.001 in più del 2022. "Stiamo superando le rigidità del numero chiuso perché per troppi anni le ambizioni e le aspirazioni di studenti e studentesse non sono state valorizzate ma deluse", scrive su X la ministra dell'Università Annamaria Bernini sottolineando anche l'impegno per "una riforma strutturale che cambi radicalmente il sistema di accesso" per mettere "al centro le vocazioni degli studenti".
Manca un'ora alle 13 - orario di inizio del test - quando due liceali, sedute a una panchina della città universitaria, ripassano per l'ultima volta sugli appunti scritti a penna.

"Sono un po' agitata ma ho fatto quello che potevo. Se non dovessi entrare non importa, anche questo è un modo per imparare", spiega Sara che fa lo scientifico. Aurora è, invece, già una studentessa dell'ateneo romano, frequenta scienze infermieristiche. "L'anno scorso non sono passata, non avevo una preparazione adeguata - dice - ora ho un'infarinatura maggiore". È alla ricerca di una delle facoltà in cui si svolgeranno i test. La mandano verso botanica, ma è quella sbagliata e la sua ansia cresce. Per Aurora, "preparare test, esami e il tirocinio insieme non aiuta molto". Anche Ludovica ha incontrato qualche difficoltà perché "tra due settimane abbiamo la maturità", dice. E per questo è "arrabbiatissima. La data era troppo a ridosso" Maria Chiara, invece, è già entrata a medicina nel 2023. Davanti a scienze statistiche ci sono i suoi genitori, Giovanni e Casita, rispettivamente medico e igienista dentale. "Non siamo molto agitati - dicono - nostra figlia è già entrata lo scorso anno". La giovane, che ora studia biotecnologie, l'anno scorso ha passato il test a Messina, ma non si è iscritta. "Ha preferito perdere l'anno accademico pur di rimanere a Roma", spiega il padre che sperava accettasse la destinazione siciliana. Anche Eleonora frequenta un altro corso di laurea: economia. "L'anno scorso non è entrata, colpa anche dell'emozione. Questa volta è molto più concentrata", spiega sua mamma Simona mentre l'aspetta nell'atrio di Scienze politiche.

"I posti in più giocano a favore", aggiunge. La materia in cui è più preparata la studentessa è biologia, la stessa che diversi studenti, al termine della prova, hanno trovato più semplice del previsto. Per Gaia la banca dati ha aiutato molto: nel test ha trovato molte domande che aveva già fatto nel corso delle esercitazioni. I quesiti più difficili, secondo i diversi partecipanti, quelli di matematica e fisica. In molte occasioni le ultime materie a essere ripassate qualche istante prima di sostenere la prova. "Nessuna domanda originale", sostengono gli studenti. Secondo Chiara e Ludovica, "forse soltanto quella sulla deflazione era un po' strana".

Si è svolto tutto senza intoppi, fatta eccezione "per quei minuti in cui abbiamo sentito il corteo", spiegano quasi tutti i ragazzi davanti agli ingressi di scienze politiche. Un corteo che gli ha distratti anche se c'è chi appoggia la mobilitazione Pro Palestina. Alle 13 è infatti partita la manifestazione degli studenti in mobilitazione per Gaza che da settimane sono in tenda sul pratone della Sapienza chiedendo "lo stop al genocidio e agli accordi con Israele". Per qualche minuto i ragazzi hanno sostato davanti a Scienze politiche, prima di entrare all'interno della facoltà dove hanno percorso qualche metro per poi uscire da Scienze statistiche. "Anche se appoggio quello che fanno mi hanno dato fastidio", dice. Di tutt'altro parere è Claudio, studente di farmacia e aspirante medico. "Il sottofondo non è stato niente di che. Stanno facendo qualcosa di importante". Ed è per questo che non si è sentito "affatto disturbato".

 

 

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