Cronaca

Giù da una finestra durante controllo, tre agenti a rischio di processo

A Roma indagati 3 poliziotti, a uno viene contestato il reato di tortura

Giù da una finestra durante controllo, tre agenti a rischio di processo

Redazione Ansa

Durante un controllo di polizia, in un appartamento nel quartiere Primavalle a Roma, Hasib Omerovic si lanciò dalla finestra procurandosi gravi ferite.

Per quell'episodio, avvenuto nel luglio del 2022, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per tre agenti in una indagine in cui si contesta anche il reato di tortura.

Nei confronti degli indagati i pm di piazzale Clodio procedono per il reato di falso. Un quarto indagato, che ha collaborato alle indagini, ha chiesto di potere patteggiare la pena. In particolare, il reato di tortura viene contestato all'assistente capo della polizia Andrea Pellegrini, all'epoca dei fatti in servizio nel distretto di Primavalle.

Secondo l'impianto accusatorio l'agente durante l'attività di identificazione in casa di Omerovic "con il compimento di plurime e gravi condotte di violenza e minaccia, cagionava al 36enne un verificabile trauma psichico, in virtù del quale lo stesso precipitava nel vuoto dopo aver scavalcato il davanzale della finestra della stanza da letto nel tentativo di darsi alla fuga per sottrarsi alle condotte violente e minacciose in atto nei suoi confronti".

L'indagato è accusato, inoltre, di avere colpito l'uomo con due schiaffi e ha impugnato "un coltello da cucina" che "brandiva all'indirizzo del 36enne" e dopo avere trovato la porta della stanza da letto di Omerovic chiusa a chiave "la sfondava con un calcio, sebbene l'uomo si fosse prontamente attivato per consegnare le chiavi".

A Pellegrini è contestato anche il reato di falso in concorso con altri due colleghi per avere attestato che l'intervento nell'appartamento fosse "dipeso dall'essersi incrociati per strada lungo il tragitto e non, come realmente accaduto, da accordi telefonici previamente intercorsi".

Secondo il capo di imputazione i tre avrebbero attestato il falso affermando che l'intervento in via Girolamo Aleandro fosse "dipeso dall'essersi incrociati per strada lungo il tragitto e non, come realmente accaduto, da accordi telefonici previamente intercorsi".

Gli indagati, inoltre, hanno affermato il falso sostenendo di "aver ricevuto dai condomini dello stabile, una volta giunti sul posto, informazioni secondo cui all'interno dell'appartamento degli Omerovic vivevano più persone che danno spesso problemi al condominio, in quanto vivono in uno stato di scarsa igiene e riferivano inoltre che durante alcune litigate all'interno dell'abitazione si sentivano spesso urla e lanci di oggetti come bicchieri e coltelli dalla finestra', laddove tali informazioni erano state, in realtà, acquisite soltanto dopo che il 36enne era precipitato nel vuoto".

Infine i poliziotti avrebbero omesso "di indicare tutte le condotte poste in essere da Pellegrini all'interno dell'appartamento" 

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