(ANSA) - NAPOLI, 01 GIU - "Mi rassegno alle decisioni della
giustizia degli uomini e rivendico, come già fatto nel corso del
processo, la mia innocenza rispetto alle accuse che mi sono
state rivolte". Così, poco prima che gli venisse notificato
l'ordine di carcerazione, don Livio Graziano, ha voluto
commentare la condanna definitiva a 8 anni di reclusione
inflitta per l'accusa di abusi sessuali ai danni di un
minorenne.
A rendere note le sue dichiarazioni è l'avvocato Gianpiero De
Cicco, che lo ha difeso nei gradi di giudizio che si sono
susseguiti nel corso degli ultimi tre anni.
Mercoledì scorso la Corte di Cassazione ha messo la parola
fine alla vicenda che ha visto protagonista il sacerdote della
diocesi di Aversa (Caserta), riconosciuto colpevole di aver più
volte abusato di un ragazzino di 13anni (oggi 15enne) a lui
affidato dai genitori, nel 2021.
"Rompo il silenzio che ho osservato fino ad oggi a fronte di
articoli di stampa ed a dichiarazioni menzognere e diffamanti, -
tiene a precisare il presule - per ribadire che non ho mai
abusato di alcuno e di soffrire di una condizione fisica
debilitante e invalidante".
"Mi limito a constatare la superficialità ed il pregiudizio -
ha sottolineato don Livio Graziano - che hanno accompagnato il
processo; emblematica è la vicenda del sequestro dei conti
correnti bloccati per mesi per effetto di un decreto della Corte
di Appello di Napoli definito 'abnorme' dal Tribunale del
riesame di Napoli.
Confido sulla Giustizia Divina alla quale mi rimetto con
fiducia". (ANSA).
Prete condannato per abusi, "mi rassegno ma rivendico innocenza"
"Superficialità e pregiudizio: confido nella Giustizia Divina"