Il sistema informatico che va in tilt nella notte e le operazioni di inserimento dei dati elettorali concentrate alla Fiera di Roma accumulano ritardi che si sono protratti fino a lunedì sera. E in più un'ottantina di verbali "con dati incongruenti" per cui dovrà essere un giudice a riconteggiare i voti. Una giornata a dir poco complessa per la macchina elettorale di Roma, alle prese con la registrazione degli esiti delle Europee. Il sindaco Gualtieri, in mezzo alle polemiche, attiva verifiche interne, para di un "bug del sistema" ma non esclude nulla: né un boicottaggio interno né un'imperizia. L'hackeraggio sembra un'ipotesi remota. E promette "severità".
L'opposizione di centrodestra, ma anche l'alleato ed ex inquilino del Campidoglio Ignazio Marino di Avs fanno fuoco e fiamme sul Comune: "Non è possibile che la Capitale, unica in Europa, si trovi in questa situazione - sbotta l'ex sindaco -. Chiedo un intervento forte delle autorità competenti". "Abbiamo delle aziende informatiche, abbiamo dei dipartimenti - dice l'assessore al Personale Andrea Catarci -
. Faremo un approfondimento sulla catena delle responsabilità, ora però dobbiamo risolvere il problema". Per ora esclusa la mano dell'hacker, piuttosto una defaillance del sistema "nuovo ma già testato".
Cosa è successo? Le operazioni legate al voto si sono concluse ieri sera regolarmente alle 23, spiega l'assessore, e si è quindi proceduto a immettere i dati nel sistema digitale, quello che deve trasmetterli al Viminale. Solo che a un certo punto della notte, dopo le prime 800 sezioni su 2.599, "il sistema ha crashato". Si prova a riavviare, due, tre volte: nessun risultato. Mentre i tecnici lavorano si decide di concentrare le operazioni di inserimento dati alla Fiera di Roma, dove vengono attivate altre 100 postazioni digitali oltre alle 60 già attive, con altrettanti dipendenti al lavoro sui verbali. Nel frattempo, dalle 7 del mattino, lentamente il sistema aveva ricominciato a funzionare. Nel pomeriggio si porta a termine finalmente l'inserimento dei voti di lista, ma sulle preferenze si sconta il ritardo accumulato nella notte: alle 19 le sezioni completate sono un migliaio, e più di un candidato resta col fiato sospeso in attesa di quei voti dalla Capitale.
Compresso Marco Tarquinio, candidato Pd.
Per 78 sezioni invece, dice ancora Catarci, emergono "dati manifestamente incongruenti". Più voti dei votanti, per esempio, o verbali consegnati in bianco. Informazioni che non si possono inserire nel sistema: "Saranno oggetto di riconteggio da parte dell'autorità giudiziaria", cioè sarà un giudice a decidere come conteggiare quelle sezioni. Il sindaco Roberto Gualtieri è furibondo: "Ho disposto verifiche interne e sarò severissimo" dice in serata. Qualche testa cadrà. "C'è stato un grave problema informatico" conferma, però "lo scrutinio c'è stato, ci sono le firme e i dati sono andati al tribunale".
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