(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 22 GIU - "In occasione del
triste 41mo anniversario dalla sparizione di Emanuela Orlandi,
come presidente della Commissione d'inchiesta, rivolgo un
sentito pensiero di vicinanza da parte dell'organismo bicamerale
alle famiglie delle due ragazze scomparse che da decenni
attendono verità e giustizia, ribadendo ancora una volta che
sarà fatto tutto il possibile per fare chiarezza sulle due
tragiche vicende". E' quanto afferma in una nota, il presidente
della Commissione bicamerale di inchiesta sulle scomparse di
Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi, Andrea De Priamo.
"Nel corso degli anni - continua - si è andata accumulando
sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori una massa
straordinariamente vasta di ipotesi, piste, false informazioni,
versioni di comodo, documenti falsi, omissioni e omertà che ha
gravemente compromesso l'accertamento della verità. Sulle due
vicende si sono andati sedimentando nel tempo, ad opera di
raffinate menti criminali, così tanti "detriti" da aver alterato
profondamente lo scenario nel quale si svolsero i fatti. Il
nostro lavoro pertanto - prosegue - è anche questo: fare pulizia
e riportare alla luce fatti e circostanze con valenza probatoria
certa e affidabile, sfrondando da tutto il superfluo che ha reso
difficile se non impossibile la soluzione dei due casi".
"Da questo punto di vista, a distanza di 41 anni - aggiunge
De Priamo - la Commissione già a due mesi dalla sua prima
audizione del 9 maggio 2024 è impegnata in questo enorme sforzo
di verità e giustizia, a cui tutti stanno dando il proprio
contributo. Stiamo mettendo a punto e raffinando il metodo di
lavoro per un più incisivo svolgimento dell'istruttoria
parlamentare. Ribadisco il mio personale e totale impegno nel
portare avanti questa inchiesta parlamentare senza preclusioni
di sorta, nel segno del senso di responsabilità istituzionale,
dell'umiltà, del rigore e della determinazione, dando pari
dignità alle due vicende, non tralasciando nulla e non
prediligendo nessuna tesi o correndo dietro a teoremi
precostituiti".
"Inseguire un'ipotesi rispetto a un'altra - conclude - non
solo sarebbe un gravissimo errore, ma impedirebbe ancora una
volta di fare finalmente chiarezza e pervenire a un risultato
concreto nella comprensione di ciò che realmente accadde a
queste due adolescenti: due ragazze minorenni probabilmente
vittime di criminali che conoscevano bene e dei quali si
fidarono". (ANSA).
Orlandi: De Priamo, 'massimo impegno da parte della Commissione'
Messaggio per i 41 anni dalla scomparsa della cittadina vaticana