Cronaca

Scarcerato il trapper Baby Gang, torna ai domiciliari

Il Tribunale del Riesame di Milano accoglie il ricorso della difesa

Il rapper Baby Gang in tribunale

Redazione Ansa

Esce dal carcere e torna ai domiciliari Baby Gang e ora punta, attraverso il difensore, a far cadere anche questa misura, perché il suo concerto più importante, che avrebbe dovuto tenersi lo scorso maggio al Forum di Assago, è stato posticipato a dicembre e lui vuole essere sul palco.

Intanto, per il trapper da quasi 3 milioni di follower, che proprio oggi ha compiuto 23 anni e che nel giro di pochi mesi è stato protagonista della cronaca nera e giudiziaria, ma anche di un'ascesa musicale con altri ragazzi della sua "crew", è arrivato un provvedimento favorevole del Tribunale del Riesame di Milano. I giudici hanno accolto il ricorso dell'avvocato Niccolò Vecchioni, dopo che a fine aprile la Corte d'Appello aveva aggravato la misura cautelare per il cantante, con due condanne per rapina e altri reati in primo grado, perché, mentre era ai domiciliari con braccialetto elettronico, aveva pubblicato "fotografie su Instagram" nelle quali veniva "ritratto mentre impugna una pistola", finta, "che punta verso l'obiettivo". C'era pure marijuana, anche questa una "riproduzione", un "oggetto di scena".

Ieri il 23enne, con collaborazioni prestigiose con rapper come Fabri Fibra e Marracash, aveva preso parte all'udienza, accompagnato dagli agenti della penitenziaria dal carcere di Busto Arsizio, e aveva detto la sua: "E' come se si prendesse un attore che fa film di azione e lo si mettesse dentro". Il collegio Galli-Buzzanca-Alonge gli ha dato ragione.

Anche se i "contenuti" di foto e video per promuovere le sue canzoni "depongono negativamente", si legge nel provvedimento, e "denotano" che "non ha mai inteso prendere le distanze e anzi sembra voler continuare ad alimentare un'immagine di sé" inserita "in uno stile di vita illecito", nel caso specifico sono "riconducibili" alle sue "scelte espressive" nell'ambito "dell'esercizio dell'attività lavorativa che comunque egli è stato autorizzato a svolgere".

I giudici hanno accolto i rilievi del difensore e hanno spiegato che il 23enne, arrivato fino alla vetta delle classifiche di streaming, era stato "via via" autorizzato per gli "shooting fotografici, la produzione di videoclip" e poteva incontrare i suoi collaboratori e "comunicare con soggetti terzi", oltre che lasciare il suo domicilio per il lavoro.

Nel giro di due anni Baby Gang, con una condanna a 5 anni e 2 mesi per una sparatoria, è passato più volte dal carcere ai domiciliari e nei mesi scorsi aveva avuto l'obbligo di dimora. A fine gennaio, però, la Corte d'Appello aveva già aggravato la misura disponendo i domiciliari, perché aveva sparato un colpo di pistola ferendo un conoscente. La difesa ha fatto leva sulla legittima difesa, perché quel giovane aveva tentato di entrare nella sua casa dalla finestra. Tanto che due giorni fa la Cassazione ha annullato quell'aggravamento e su questo ci dovrà essere un'udienza bis al Riesame. Intanto, era arrivato a fine aprile l'ulteriore aggravamento col carcere, annullato oggi e che ha fatto tornare a casa il musicista.

Per il Riesame non risulta nemmeno "chiara" la "modalità" con cui la Procura generale ha compiuto "la verifica" che ha portato all'istanza del carcere per Baby: sono stati prodotti solo "screenshot" delle immagini del suo profilo Instagram. Non è stato neanche "dimostrato" che quei contenuti "siano stati da lui materialmente diffusi", anche perché, a detta della difesa, della pubblicazione sui social si occupa il suo manager.

Per il 23enne a luglio ci saranno due sentenze in appello. In uno dei processi è imputato anche l'amico Simba La Rue, coinvolto pure nella cosiddetta "faida tra trapper". Mentre per Baby Gang è stata richiesta pure la sorveglianza speciale, con udienza fissata per settembre. 

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