Cronaca

Mai così tanti in minori in cella, uno su due è straniero

Nordio: 'La pena va rimodulata'. Entro fine luglio lo svuotacarceri

Un detenuto

Redazione Ansa

Sempre più minorenni finiscono dietro le sbarre e la metà sono stranieri non accompagnati. Sono senza precedenti le cifre per gli under 18 finiti in cella nel periodo del post pandemia: attualmente ci sono 555 giovani reclusi negli istituti penali per minori in Italia, di cui il 47% sono stranieri non accompagnati che continuano ad aumentare, tanto da incidere significativamente sulle cifre complessive.

 

Il Guardasigilli Nordio non esita a parlare di una "situazione del tutto nuova ed emergenziale", spiegando che "la capacità carceraria del nostro Paese è sempre stata costruita e ideata tenendo conto di una minoranza molto notevole di detenuti minori. Poi improvvisamente - aggiunge - ci siamo trovati di fronte quasi a un'invasione di minorenni che vengono soprattutto da altri Paesi - dice - . Molto spesso le organizzazioni criminali inseriscono in queste barche molti minori. Alcuni di questi - aggiunge - vengono accolti, altri vengono lasciati a sé stessi e talvolta sono quasi costretti a delinquere". Il ministro della Giustizia spinge per una rimodulazione della pena, perché "non tutti i rei e i reati sono uguali".


    Fino a poche settimane fa erano quasi quotidiane le scene di disordini negli istituti minorili, in particolare al Beccaria di Milano, già al centro delle cronache per una serie di abusi documentati sui reclusi. E in questi giorni sono state ripristinate le 44 celle messe fuori uso a causa dei danneggiamenti, soprattutto incendi, provocati dagli stessi ospiti delle strutture.
    "È evidente che nel nostro Paese esiste un problema carceri, e riguarda sia i maggiorenni che i minorenni. Sappiamo che esiste un problema di strutture su cui occorre agire situazione per situazione", ammette il vice ministro Paolo Sisto, facendo cenno alle pene alternative e parlando della necessità di 'decarcerizzare' la pena. Inoltre - prosegue - "sono in arrivo duemila nuovi agenti nella polizia penitenziaria, nella consapevolezza che gli agenti spesso son 'detenuti insieme ai detenuti', sottoposti a stress davvero gravosi". Il decreto 'svuotacarceri' è stato intanto messo a punto: arriverà in Cdm entro fine luglio e punta a velocizzare il procedimento attuale per lo sconto di pena oltre a stilare un elenco nazionale di comunità esterne che possano garantire un domicilio ai detenuti che non lo hanno per svolgere un periodo di formazione e reinserimento sociale.
    Anche il numero di suicidi in cella non è mai stato così alto. Il 2024 è già l'anno buio delle carceri italiane, dove in questi primi sei mesi cinquantuno detenuti si sono tolti la vita: le cifre preoccupano molto visto che in prospettiva il rischio è di superare i numeri del 2022, quando furono accertati 85 casi in 365 giorni. Ma è un dramma che riguarda anche il personale della penitenziaria, tra i quali da gennaio si contano cinque suicidi. Ma per i sindacati, che commentano il suicidio nel carcere di Paola e quello di un agente in quello di Favignana nelle scorse ore, "lo Stato ormai ha ammainato bandiera bianca. I record negativi li accomunano, perché completamente dimenticati", sostiene Aldo Di Giacomo, segretario del Sap. 
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it