Cronaca

Lite per un pallone a Roma, insulti razzisti e botte

Tre feriti a Torpignattara, un sit-in contro intolleranza

Un'auto dei carabinieri (archivio)

Redazione Ansa

   Una lite per un pallone tra ragazzini è degenerata con insulti razzisti, spintoni, bottigliate, coinvolgendo genitori e anche passanti. L'episodio è accaduto al parco Giordano Sangalli, in zona Tor Pignattara, alla periferia di Roma. Un episodio che ha sollevato non poche reazioni e chiamato a raccolta istituzioni e cittadini per un presidio contro il razzismo organizzato da Anpi e Arci stasera nel parco intitolato al giovanissimo partigiano morto a 17 anni nella battaglia del Monte Tancia. Una mobilitazione a cui aderiranno anche il Pd di Roma e Avs.

    Tutto è nato domenica sera quando un gruppo di bambini indiani, di età compresa tra gli 8 e i 10 anni, è andato a chiedere di riavere il pallone ad alcuni ragazzini romani, di poco più grandi, che lo avevano preso per fare qualche tiro vedendolo nel parco. A un loro rifiuto, i bambini hanno chiamato i genitori che sono arrivati per difenderli. La lite si è ben presto allargata ad altri conoscenti dei due gruppi. Nel parapiglia sono state pronunciate frasi razziste e dalle parole si è poi passati anche alle mani. Due genitori dei bambini indiani e un cittadino del Bangladesh che passava lì per caso sono stati aggrediti e uno di loro colpito anche con una bottiglia. Il più grave dei tre, il papà di uno dei bimbi, è stato giudicato guaribile in 25 giorni per la frattura di una costola.

    Sulla vicenda indagano i carabinieri della compagnia Casilina che stanno riascoltando diverse persone per ricostruire con esattezza l'accaduto e identificare gli aggressori. Al momento sembra che non ci siano motivi pregressi all'origine della violenza ma gli inquirenti valuteranno ogni ipotesi compresa quella di un reato a sfondo razziale.

Intanto l'Anpi di Roma chiede al ministro dell'Interno "di agire per l'individuazione e la consegna alla giustizia degli ignobili autori di questi gravissimi atti di violenza. Ci auguriamo - aggiunge l'associazione - siano applicate nei loro confronti anche le pene previste dalle leggi che puniscono il razzismo e non solo la violenza in sé". Mentre Paolo Ciani, vice capogruppo Pd-Idp alla Camera e capogruppo Demos in Assemblea Capitolina, ha depositato un'interrogazione al ministro Piantedosi "per fare chiarezza". Ferma condanna anche dall'assessore capitolino Andrea Catarci: "Non c'è spazio per razzismi, fascismi, prepotenza e violenza spicciola" sottolinea annunciando che stasera sarà anche lui in piazza. Ad esprimere "sconcerto e profonda indignazione" i consiglieri e le consigliere di Roma Futura. Mentre per la senatrice del Pd Cecilia D'Elia il "grave" episodio "ferisce non solo il quartiere più multietnico di Roma, ma l'intera città".
   

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