Giacomo Bozzoli, 39 anni, è ancora latitante dopo la condanna all'ergastolo in via definitiva per l'omicidio dello zio, Mario Bozzoli, avvenuto nel 2015. Nei suoi confronti è stato emesso un mandato di arresto europeo.
Ecco, in sintesi, le tappe della vicenda.
L'8 ottobre 2015 l'imprenditore Mario Bozzoli, 50 anni, titolare insieme al fratello Adelio della fonderia di famiglia, la Bozzoli srl, scompare nel nulla a Marcheno (Brescia). Le ricerche si concentrano intorno all'azienda e i sospetti puntano presto sul nipote Giacomo Bozzoli, che lavora anche lui in fonderia.
Il corpo di Mario Bozzoli non è mai stato trovato. Secondo gli inquirenti, Giacomo Bozzoli uccise lo zio e lo gettò nel altoforno.
Sei giorni dopo la scomparsa, l'operaio Giuseppe Ghirardini, addetto al forno, l'ultimo ad aver visto Bozzoli, venne trovato morto sulle rive di un torrente a Ponte di Legno. Si sarebbe suicidato con un'esca di cianuro.
I TRE GRADI DI GIUDIZIO
Nel 2020 Giacomo Bozzoli viene rinviato a giudizio, accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e distruzione di cadavere. L'uomo viene condannato all'ergastolo in primo grado nel 2022 e in secondo grado nel 2023. Infine, il 1 luglio 2024 la Cassazione ha confermato l'ergastolo in via definitiva.
L'ex fidanzata di Bozzoli dal 2008 al 2012, Jessica Gambarini, teste chiave nel processo, ha riferito di un presunto piano che il ragazzo le presentò per uccidere lo zio: "Lo odiava", ha ricordato la donna. Giacomo Bozzoli si è invece sempre professato innocente: "Lo amavo, non l'ho ucciso", disse in un'udienza.
LA FUGA
Lo scorso 1 luglio Giacomo Bozzoli non era in aula alla lettura della sentenza in Cassazione. Quando le forze dell'ordine si sono recate nella sua villa a Soiano, sul lago di Garda, non lo hanno trovato. In casa non c'erano neanche la moglie e il figlio di 9 anni. I vicini hanno parlato di un'assenza che durava da giorni e l'erba nel giardino della villa è alta. Giacomo Bozzoli era già fuggito con moglie e figlio, prima della sentenza di terzo grado.
I DUBBI DA CHIARIRE
All'alba del 23 giugno è stato registrato un passaggio della Maserati Levante intestata a Giacomo Bozzoli tra Manerba e Desenzano del Garda. Il documento dell'uomo è però risultato essere stato registrato in un albergo spagnolo dal 20 al 30 giugno. Chi era quindi alla guida del Suv? Chi ha registrato il documento in albergo?
Nei confronti di Bozzoli il 4 luglio è stato emesso il mandato di arresto europeo e la sua villa sul Garda è stata perquisita.
LA LATITANZA PROSEGUE
Oggi 5 luglio le strade della famiglia Bozzoli si separano: la moglie e il figlio sono rientrati dalla Spagna, l'uomo prosegue da solo la fuga da latitante.
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