(ANSA) - CATANZARO, 08 LUG - La Corte d'appello di Catanzaro
ha ridotto da 20 anni a 12 anni ed otto mesi di reclusione la
condanna inflitta in primo grado a Nicolò Passalacqua, il 24enne
accusato di essere stato il responsabile dell'aggressione ai
danni di Davide Ferrerio, il giovane di Bologna ridotto in fin
di vita l'11 agosto del 2022 nel centro di Crotone. Ferrerio,
dal giorno dell'aggressione, é in coma irreversibile.
La sentenza, emessa dal collegio presieduto da Giancarlo
Bianchi, ha confermato la colpevolezza di Passalacqua per
tentato omicidio, escludendo però l'aggravante della minorata
difesa.
All'origine dell'aggressione di Davide Ferrerio, avvenuta l'11
agosto del 2022 in una via del centro di Crotone. All'origine di
tutto ci sarebbe stato uno scambio di persona causato da una
serie di coincidenze.
T utto sarebbe scaturito da una relazione social tra una
ragazza, Martina Perugino, di 18 anni, alla quale era
interessato Passalacqua, ed un uomo di 32 anni, Alessandro
Curto, per il quale è stata confermata l'assoluzione decisa in
primo grado e che si nascondeva sotto un profilo falso con il
nome di un ex fidanzato della ragazza. Per questo la madre della
giovane, Anna Perugino, 42 anni, aveva organizzato un
appuntamento per smascherare chi c'era dietro quel profilo.
Insieme al compagno Andrej Gaju (assolto anche lui in primo
grado), ad alcuni suoi parenti e a Nicolò Passalacqua, la
giovane si era recata davanti al Tribunale, dove avevano
incrociato proprio Alessandro Curto che, intuita la trappola, si
era defilato e, dopo avere raggiunto l'auto, aveva inviato un
messaggio alla ragazza nel quale diceva di avere "una camicia
bianca" per depistare le attenzioni. Subito dopo quel messaggio
si é verificata l'aggressione ai danni di Ferrerio.
"Possiamo ritenerci soddisfatti - ha detto l'avvocato
Salvatore Iannone, difensore di Passalacqua - da quello che la
Corte ha fatto, cioè infliggere la pena che ci saremmo aspettati
in primo grado. Rimane l'amaro in bocca per la mancata
riqualificazione in lesioni del reato contestato" .
"La famiglia Ferrerio - ha affermato l'avvocato Fabrizio
Gallo, legale di parte civile in rappresentanza del padre di
Davide - è scontenta di questa sentenza, nonostante dal punto
di vista giuridico possiamo dirci parzialmente soddisfatti
perché la qualificazione del reato di tentato omicidio è
rimasta". (ANSA).
In coma dopo pestaggio, ridotta in appello condanna aggressore
Resta l'accusa di tentato omicidio. Delusione della famiglia