Cronaca

Procura, a Trieste non ci sono più 'liste chiuse' in sanità

Dopo indagini condotte dal procuratore Frezza in Asugi con Gdf

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 29 LUG - Niente più zone grigie per i pazienti che chiedono di prenotare una prestazione sanitaria all'Azienda sanitaria universitaria giuliana isontina: al termine di un procedimento avviato dal procuratore di Trieste facente funzioni, Federico Frezza, è stato accertato che le liste chiuse per visite o esami non esistono più.
    L'iniziativa della magistratura era stata avviata, come spiega una nota della Procura, sulla base di una denuncia: nonostante un'impegnativa fosse ormai scaduta, a un paziente che aveva provato a prenotare la visita specialistica non era stata indicata alcuna data, nemmeno remota (fenomeno della lista chiusa). Non si trattava di un caso isolato, "bensì il frutto di prassi diffuse/frequenti oggettivamente atte a non far emergere i ritardi nell'erogazione delle prestazioni e/o a non far attivare la cosiddetta garanzia, vale a dire la possibilità del ricorso a visite private con rimborso da parte di Asugi".
    Il procuratore a fine giugno ha acquisito nella sede del Cup dell'ospedale Maggiore di Trieste copia di "812 impegnative giacenti, per le quali non era stata fissata la visita, talora da febbraio 2024". Ciò, precisa la Procura, "non vuol affatto dire che vi era un'inadempienza conclamata, bensì soltanto che lo sportellista, dipendente di una cooperativa, non aveva fissato alcuna data e aveva spedito la pratica ad Asugi, che se ne stava occupando". Sono state riscontrate "anomalie", quindi, connesse al diritto di garanzia e alla possibilità di esercitarlo: al paziente non era infatti stata fissata alcuna data, nemmeno lontana, e non era in possesso di alcun documento che attestasse il suo accesso al Cup.
    La Procura ricorda che a fine giugno Asugi ha adottato un nuovo regolamento e nuove modalità di condotta degli addetti Cup. Giovedì scorso Frezza ha verificato personalmente, assieme alla Gdf, il rispetto delle nuove regole. E' stato accertato che "il paziente non viene più lasciato in una zona grigia, senza alcuna data fissata e senza alcun documento dell'avvenuto accesso al Cup. Ergo pare che la cosiddette liste chiuse non esistono più". (ANSA).
   

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