Cronaca

Arrivano i Licei professionalizzanti, proposta della Lega

Ma Avs, 'è attacco alla formazione critica e culturale'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 30 LUG - Creare i Licei professionalizzanti perchè "la riconosciuta qualificata formazione culturale liceale, in una visione innovativa e meritocratica, digitale e globale, non dovrebbe essere scissa dall'opportunità di offrire percorsi di approfondimento formativo attinenti alla dinamica delle nuove esigenze lavorative, che poi andranno a richiedere di essere perfezionati in un corso universitario e per colmare le carenze di alta professionalizzazione di sistema". Si basa su questi presupposti un disegno di legge presentato dalla Lega. Il testo prevede che nei Licei classici e scientifici possa essere attivata l'opzione professionalizzante, "che fornisce allo studente competenze avanzate" in particolare nell'ambito della sanità umana e veterinaria e nel campo delle scienze e tecnologie applicate, delle scienze e tecnologie informatiche, della fisica, della matematica. L'insegnamento di queste materie deve essere svolto per almeno quaranta ore per ogni anno del secondo biennio e per il quinto anno almeno venti delle quali in compresenza con esperti iscritti ai relativi albi.
    Ma già arrivano critiche dall'opposizione. Per l'esponente di Avs Aurora Floridia, si tratta di "un altro disastro firmato dalla Lega, che speriamo venga presto ritirato. Dopo il fallimentare Liceo Made in Italy, il partito del Carroccio ora vuole rendere la formazione liceale più utilitaristica, smantellando il valore universale dato dallo sviluppo di una forma mentis duttile, analitica e critica, oggi più che mai necessaria nel mondo del lavoro. Questa iniziativa, volta ad allineare la scuola a puro mercato del lavoro e lo studente a capitale umano - scandisce la senatrice - rischia di trasformare i licei in ulteriori istituti di formazione professionale. I licei sono luoghi di formazione critica e culturale, che offrono un mix di conoscenze, abilità e atteggiamenti indispensabili per affrontare le sfide del mondo moderno, anche quelle più complesse e tecnologiche. Evidentemente la destra al governo non ne riconosce il valore e vuole appiattire l'offerta formativa ed educativa italiana, invece che puntare sulla diversificazione e lo sviluppo di cittadini consapevoli e competenti. La scuola italiana ha bisogno di ben altro". (ANSA).
   

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