Da un lato le telecamere, dall'altro le celle telefoniche. Sono i due fronti su cui si stanno concentrando le indagini dei carabinieri di Bergamo e Zogno per risalire all'autore dell'omicidio di Sharon Verzeni, la barista di 33 anni uccisa a coltellate lunedì notte, poco prima dell'1, mentre camminava in via Castegnate a Terno d'Isola, dove abitava.
Nel tratto di strada in cui è stata accoltellata, davanti a una villetta al civico 32, non ci sono telecamere: i carabinieri stanno pertanto acquisendo ed estrapolando le riprese di quelle comunali e dei privati della zona. L'assassino si è mosso con attenzione, tenendo probabilmente conto dell'assenza di telecamere: deve però aver raggiunto il punto dell'agguato, a piedi o forse lasciando un'auto poco lontano.
Per questo risulta difficile pensare possa essersi trattato di un agguato casuale.
La zona è piuttosto abitata e dunque i cellulari collegati alle varie celle telefoniche sono migliaia. Saranno però esclusi quelli connessi a sistemi wi-fi privati dell'area.
I carabinieri di Bergamo stanno inoltre sentendo in queste ore i familiari di Sharon Verzeni: non risultano indagati. Anche il compagno Sergio Ruocco, elettricista, è stato interrogato. Si trovava nella loro casa durante l'aggressione ed era a letto. Aspetto confermato da una telecamera dei vicini, che poco dopo mezzanotte ha ripreso Sharon uscire di casa e poi nessun altro.
Sentiti anche il fratello Cristopher e la sorella Melody, i genitori Bruno e Maria Teresa, che erano in ferie e che martedì sono tornati a casa dopo il delitto, gli amici e i colleghi di lavoro della pasticceria Vanilla di Brembate, dove la donna era impiegata da circa un anno e dove la descrivono come una ragazza "tranquilla e taciturna". La pasticceria è "chiuso per lutto".
In precedenza Sharon aveva lavorato come estetista al centro Dajing di Borgo Santa Caterina a Bergamo. Tutti la ricordano come una ragazza "estremamente timida, che faticava a scambiare due parole e parlava sempre con un filo di voce".
È stata eseguita nella tarda mattinata di oggi, nella camera mortuaria dell'ospedale Papa Giovanni, l'autopsia sul corpo della donna.
Il sostituto procuratore Emanuele Marchisio ha incaricato il medico legale Matteo Marchesi: l'esame esterno sul corpo di Sharon ha rivelato 6 coltellate, mentre l'autopsia di oggi dovrà verificare se ce ne siano altre, quale di esse è stata letale e poi in quale ordine sono state inferte e se la donna abbia cercato di difendersi dal suo aggressore. Si cercano, inoltre, eventuali tracce lasciate dall'assassino sul corpo e sui vestiti di Sharon.
Il coltello, cercato a lungo nella zona del delitto, non è stato trovato: sono stati passati al setaccio dai carabinieri di Bergamo tutti i cestini e la piattaforma ecologica, giardini e siepi.
Ieri poi il sindaco Gianluca Sala ha dato il via libera per far ripartire la raccolta differenziata porta a porta, inizialmente sospesa, e il conferimento dei rifiuti nella piazzola ecologica, inizialmente chiusa.
I carabinieri di Bergamo stanno sentendo in queste ore i familiari di Sharon Verzeni, la donna di 33 anni uccisa martedì poco prima dell'1 a Terno d'Isola: non risultano indagati. Anche il compagno Sergio Ruocco, elettricista, è stato interrogato. Si trovava nella loro casa durante l'aggressione ed era a letto. Aspetto confermato da una telecamera dei vicini, che poco dopo mezzanotte ha ripreso Sharon uscire di casa e poi nessun altro.
Sentiti anche il fratello Cristopher e la sorella Melody, i genitori Bruno e Maria Teresa, che erano in ferie e che martedì sono tornati a casa dopo il delitto, gli amici e i colleghi di lavoro della pasticceria Vanilla di Brembate, dove la donna era impiegata da circa un anno e dove la descrivono come una ragazza "tranquilla e taciturna". La pasticceria è "chiuso per lutto".
In precedenza Sharon aveva lavorato come estetista al centro Dajing di Borgo Santa Caterina a Bergamo. Tutti la ricordano come una ragazza "estremamente timida, che faticava a scambiare due parole e parlava sempre con un filo di voce".
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